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Il Signore ti dia pace e gioia!
QUESTO BLOG CONTINUERA' IL SUO PERCORSO IN MANIERA OCCASIONALE. . La vita religiosa è un donarsi amorevolmente al Cristo totalmente e gratuitamente sul suo esempio di povertà, umiltà e obbedienza, cosi come ha fatto San Francesco di Assisi. Anche in altre lingue.....
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lunedì 20 agosto 2012
lunedì 13 agosto 2012
Dall'itinerario francescano dell'anima di P. Veuthey
Sull'ascetica cristiana.
La mortificazione cristiana è ordinata all'unione d'amore con Cristo, (l'ascesi si basa proprio su questa comunione d'amore che si vuol vivere con Cristo, più lo si ama più si e disposti a spogliarsi di se stessi e delle proprie convinzioni e sicurezze) questa unione d'amore con Cristo in ogni mortificazione, (questo non vuol dire che per amare il Signore bisogna mortificarsi, ma lasciar spazio a ciò che lo Spirito Santo ci suggerisce, mortificare le proprie passioni è un morire e vivere nello stesso tempo), attiva o passiva, che è propria dell'ascetica cristiana, spiega la dolcezza che in essa si sperimenta: infatti la mortificazione per Cristo è in Lui amore e vita divina. Da ciò la soavità della Croce di Cristo che è tanto dolorosa senza quell'amore.
L'amore è fonte e senso della mortificazione cristiana che è sia negativa(voti evangelici) sia positiva (mortificazione interna ed esterna).
L'amore incondizionato è il segno tangibile che si e pronti a lasciar tutto per seguire il bene assoluto, la ricchezza vera, l'umiltà fatta persona, la carità che si fa vita.
Il Signore ti dia pace e gioia!
domenica 5 agosto 2012
venerdì 3 agosto 2012
Dagli scritti di san francesco
Dagli scritti di san Francesco.
Tutti ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno.
Francesco aveva colto in pieno il senso del perdono vicendevole, dell'amore gratuito, della carità umile e semplice, a volte pensiamo che ci vogliono grande opere perchè il signore ci possa amare, ma dimentichiamo che quello che è più caro è l'amore vicendevole, non sono le parole, le opere, anche se sono cose belle e stimmate, ma quello che conta e la testimonianza della vita, la quotidianità, di ogni giorno, i rapporti, la vita in comunione, non si può essere uomini spirituali bisogna avere in comune qualcosa che ci unisce al Signore, e se non c'è la comunione d'amore tutto e vuoto, come dice san Paolo possiamo avere anche 10mila pedagoghi ma se non c'è la carità a nulla vale. Pace e bene!
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