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mercoledì 25 maggio 2016

Concludiamo la figura del padre spirituale.


CONCLUDIAMO LA FIGURA DEL PADRE SPIRITUALE E LA SUA IMPORTANZA PER UN CAMMINO DI FEDE.
In queste settimane abbiamo cercato di sottolineare i punti principali per l'importanza di un cammino spirituale con il proprio direttore spirituale e la sua importante figura, adesso vogliamo concludere in maniere sintetica questo argomento che oggi si fa un pò di fatica a farlo.
La caratteristica principale nel discepolo, figlio/a spirituale, l’abbiamo già detto, è l’obbedienza e un cuore umile e che sappia ascoltare: rinunciare totalmente, anche se occorrono anni, non si pensi che un cammino spirituale si abbiano i frutti nel primo giorno, per riuscire ad avvicinarci a questo obiettivo, alla propria ragione e alle proprie ragioni, in poche parole bisogna abbattere la propria dimora e costruirla con le pietre di Dio. Quella principale del padre spirituale è di configurarsi  a quello che dice Gesù di sé: “imparate da me che sono mite e umile di cuore!”, per aiutare il figlio a vivere quell’obbedienza nella libertà dello spirito, compito molto delicato e difficile a volte, ad ottenere un cuore che sia umile, che non si fondi  sulle proprie qualità, ma  che impari ad innestare le proprie qualità sul dono di Dio, sulla sua Parola e incarnarla giorno dopo giorno.
       Forse la caratteristica che più parla ai cuori oggi è che un padre nello spirito sia un uomo mite, non si stupisca di nulla, non giudichi mai, custodisca la bellezza dei cuori al di là delle apparenze e delle frustrazioni personali e faccia sempre riferimento alla potenza di Dio che suscita la vita, deve far crescere il suo discepolo nello spirito e dare esempio in prima persona come persona spirituale e uomo di Dio.

Un tal tipo di mitezza non si può perseguire come fosse una qualità da ricercare: non è merce che si possa acquistare al mercato, e uno stile di vita che deve esprimersi negli anni seguace del Signore e pieno di fede e un uomo libero dalle proprie passioni.     E’ l’espressione invece, insieme a quella gioia di cui parlavamo sopra, dell’effetto dell’abitazione dello Spirito del Signore in noi. E quando ci è dato di incontrare quella ‘mitezza’ in qualcuno, ci può tornare persino la voglia di diventare santi! Nella nostra tradizione credo sprechiamo troppo tempo per spiegare come si deve agire bene, come si deve evitare il male, ma quasi mai sprechiamo tempo ed energie per far desiderare il Signore, basterebbe anche un semplice atteggiamento quotidiano che rispecchia un atteggiamento che riguarda Gesù, anche semplicemente il suo stile di parlare senza finzioni evangeliche. 
Quando predicava, san Francesco diceva forse delle cose semplici, come ovvie, ma sicuramente faceva desiderare il Signore. E solo un uomo inabitato dal Signore può far desiderare il Signore, chi è innamorato si abbandona all'amato dei suoi desideri. Così è del padre spirituale. Sebbene, in termini concreti, il più delle volte il ministero dei padri spirituali sia consistito nel partecipare ai dolori e alle sofferenze dei cuori, tuttavia proprio in ciò i cuori, sentendosi accolti, venivano consolati.



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 18 maggio 2016

VIVERE IL VANGELO FUORI DALLA COMUNITA' CRISTIANA.

             
   VIVERE IL VANGELO IN UNA COMUNITA' "DIVERSA" DA QUELLA CHE SI VIVE O SI CREDE.
        Nel blog precedente abbiamo cercato di trasmettere almeno spero, qualche emozione che si e provato a stare in quei luoghi, e ci siamo lasciato nel presentare una piccola luce che cerca di tenere accesa quella antica tradizione, quella radice chiamata cristianità dei primi secoli.
              Bisogna ammirare il coraggio di questi religiosi, pur essendo piccole ombre in una terra cosi affascinante ma a volte difficile, per il disaggio che a volte che vivono, il non poter testimoniare il loro stile di vita e la scelta di aver intrapreso la via di Cristo; Più volte ci hanno raccontato che il vivere il Vangelo e forte, infatti nel nostro Paese dove il cristianesimo e diffuso e convive con altre religioni diamo tante cose per scontato, ad esempio le religiose partecipano alla santa messa solo se arrivano gruppi cattolici o una volta al mese quando arriva il sacerdote da fuori, e in più critichiamo pure, l'invito che facevano i religiosi in quelle terre era proprio andare a sperimentare cosa significava vivere il Vangelo in quelle terre, dove era facile che ti sentivi isolato, escluso, allontanato, deriso, per la tua scelta di vita ma nonostante ciò rispettato se riuscivi a penetrare e a farti accettare nella loro logica, ma senza calpestare nulla. Queste sono esperienze che almeno una volta nella vita bisogna sperimentarle, ma cercare anche di viverle ed entrare nei loro panni e vivere proprio da pellegrino, è posso dire che la nostra guida in questo è stata meravigliosa. 
           In quei luoghi si rafforza la fede, si mette alla prova la fede, si ci rapporta con un mondo nuovo, ad esempio quando non si conosce la lingua e si va in panico, ci vuole una volontà decisa di affrontare questa nuova avventura e impegnarsi ad accettarla, vivere una esperienza che non sia la tua è un arricchimento interiore molto prezioso, e poter accettare anche l'altra "diverso" ma uguale a te, che vive un stile diverso, senza pregiudizio ne condanne. 
       Vivere il vangelo in una comunità uguale ma "diversa" aiuta a comprendere il valore e l'importanza di ciò che stai vivendo, qui non si tratta di essere o non essere sapienti o intelligenti o altro, ma, il sapersi porsi nel dialogare, confrontare, relazionarsi, ed in quei giorni abbiamo fatto questa esperienza, con persone nate in quei posti da cui poi e nata una bella relazione, addirittura ci hanno offerte ciò che stavano cucinando in quel luogo per noi abbandonato, e far una foto insieme, oppure mentre loro, (in altro luogo), cercavano di vendere qualcosa li abbiamo invitati a mangiare con noi, con un semplice panino, felici, e poi li abbiano anche accontentati nel comprare qualcosa, nonostante che siamo di diverse religioni, culture, ragione, abbiamo fatto esperienza di comunione fraterna, quindi diversi ma uguali nella comunione fraterna, Gesù non ha fatto cosi con i pubblica e i farisei. 
         Sono sempre convinto che quando c'è rispetto reciproco e non si invade la propria cultura per imporre la propria, si può creare un ponte, diverso ma comunque rimane un dialogo aperto.
         Spero tanto di non avere confuso le idee e creare polemiche inutile non bisogna prevalere sull'altro ma accettarlo e poi dialogare insieme. Pace e bene.   

Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 12 maggio 2016

Nei luoghi degli atti degli apostoli.

CONOSCERE SAN PAOLO SUL CAMMINO DEGLI APOSTOLI.
       
            Dopo un lungo desiderio di conoscere e toccare con i propri piedi e vedere con i propri occhi dove "l'Apostolo delle genti" cosi chiamato San Paolo ti Tarso, Saulo prima della conversione, colui che una volta era colui che perseguitava i cristiani che poi divenne l'esempio mirante per i cristiani dopo la sua conversione e si fece soldato di Cristo fino ad offrire la propria vita per i cristiani.
                 Era il 22 aprile che partirono cinque voli per poter raggiungere l'aereoporto di Izmir (Turchia), un gruppo formato da coniugi, da laici, da consacrati, sacerdoti e una suora provenienti dalle varie parti dell'Italia e dalla Slovacchia, il programma e stato molto impegnativo e vasto, ma meraviglioso per chi e innamorato di quei posti e della storia del cristianesimo e il suo inizio.
            Descriviamo brevemente questi luoghi, in ogni luoghi, purtroppo per noi abbandonati, abbiamo cercato di far rivivere celebrando la santa Messa e letture di spiritualità, per far rivivere quei luoghi per quello che una volta hanno visto, ascoltato la Parola di Dio attraverso santi pastori come san Basilio, Pacomio, san Paolo, gli apostoli, leggendo in ogni luogo o in viaggio un testo patristico, spirituale, biblico, che ci aiutava ad entrare e ambientarci in quei luoghi che hanno visto nascere le prime comunità cristiane, che con le vicissitudini della storia e delle varie epoche hanno visto trasformazioni totali, di culture, religioni e mentalità. Siamo partiti dalla Cappadocia, un luogo meraviglioso dove sono vissuti i famosi "Padri della Cappadocia" alcuni sopra nominati, i primi monasteri, dove e iniziata a svilupparsi la vita anacoreta, a Smirne i villaggio dove San Paolo ha scritto le sue lettere alle sette chiese, Antiocchia, Efeso .., in quei luoghi dove sono stati martirizzati i primi apostoli come Filippo, passando per quella che era chiamata la via Romana, interessante anche conoscere i personaggi come gli imperatori Tiberio, i vari templi dedicati agli dei, come ad Apollo, i popoli chiamati Ittiti, e qua parliamo di migliaia di anni trascorsi, dove la Chiesa inizia a fare i primi passi con i Concili di Efeso, di Nicea, dove viene affermato che Maria è la Theotókos, la madre di Dio,
Il Concilio di Efeso, nell'anno 431, condannò le sue tesi e, affermando la sussistenza della natura divina e della natura umana nell'unica persona del Figlio, proclamò Maria Madre di Dio. Insomma in quei luoghi tra miti, dei e religiosità che faceva fatica a crescere proprio per la fede in Cristo porta ad avere piena fiducia in Lui, invece, delle mentalità pagane dedicate agli dei che portavano a un dio che non poteva salvare, un'altra miniera di storia sono stati i siti archeologici, magari ne parleremo nel prossimo blog, anche della piccola luce che alcune suore e frati cercano con fatica a tenere accesa quella piccola fiamma di cristiani in quei luoghi. Desidererei che rimaniamo con il desiderio che quei luoghi insieme a quello della terra di Gerusalemme possano far si accrescere il desiderio di amare le origine del cristianesimo.






Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 4 maggio 2016

ESSERE BENEDETTI DAL PADRE SPIRITUALE

 La benedizione del  padre spirituale.

Si e facile pensare che per credere non bisogna ragionare, cioè devo credere a chi do fiducia specie nella guida spirituale, ma è anche importante saper ragionare con la propria mente ciò che mi consiglia. Sarà anche vero, ma sicuramente bisogna riflettere molto, pensare tanto ovviamente senza a stare a girare e rigirarsi intorno a se stesso ma avere una mente aperta. Noi pensiamo troppo poco, a volte siamo superficiali o sbrigativi per non perdere tempo, diamo per scontate molte cose della nostra vita e in modo stupido cioè a volte ci complichiamo che poi in sostanza e molto più semplice di ciò che pensavamo. Il nostro cuore non beve tutto, ha molti motivi di riflessione.          Esercitiamoci nella consegna della fede nella linea che indicano i padri o il tuo padre spirituale, e ci accorgeremo che il nostro modo di riflettere acquisterà una luminosità che ci scoprirà continuamente cose nuove nella vita, che prima non vedevamo eppure erano sempre li davanti ma ci giravamo intorno.

       Ora non siamo più abituati, nessuno ce lo insegna più e nemmeno forse saremmo pronti ad accettarlo, a volte non vogliamo neanchè che qualcuno ci insegnasse, ma poterci disporre in obbedienza al punto da non fare nulla senza la benedizione del proprio padre spirituale, ci libererebbe spazi interiori incredibili. Nella nostra tradizione, spesso  prima di fare un’azione si insegnava a fare un segno di croce o pronunziare una benedizione. Qual era il senso? Ogni realtà della vita si presenta come piatta, dentro un guscio. La croce spezza quel guscio e ti fa entrare nei significati più reconditi e misteriosi, assai più consistenti, della vita e del nostro cuore.       Se si agisce così e per ogni azione che facciamo, per ogni pensiero che sorge, chiediamo questa benedizione, si apre un mondo completamente nuovo, spazioso, dove si rinnovano le energie del cuore. Di questo abbiamo oggi bisogno nel cammino spirituale, credo sia questo ciò che più di tutto  cerchiamo, vivere in armonia con se stesso con serenità e apertura di mente alla novità. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...