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mercoledì 18 maggio 2016

VIVERE IL VANGELO FUORI DALLA COMUNITA' CRISTIANA.

             
   VIVERE IL VANGELO IN UNA COMUNITA' "DIVERSA" DA QUELLA CHE SI VIVE O SI CREDE.
        Nel blog precedente abbiamo cercato di trasmettere almeno spero, qualche emozione che si e provato a stare in quei luoghi, e ci siamo lasciato nel presentare una piccola luce che cerca di tenere accesa quella antica tradizione, quella radice chiamata cristianità dei primi secoli.
              Bisogna ammirare il coraggio di questi religiosi, pur essendo piccole ombre in una terra cosi affascinante ma a volte difficile, per il disaggio che a volte che vivono, il non poter testimoniare il loro stile di vita e la scelta di aver intrapreso la via di Cristo; Più volte ci hanno raccontato che il vivere il Vangelo e forte, infatti nel nostro Paese dove il cristianesimo e diffuso e convive con altre religioni diamo tante cose per scontato, ad esempio le religiose partecipano alla santa messa solo se arrivano gruppi cattolici o una volta al mese quando arriva il sacerdote da fuori, e in più critichiamo pure, l'invito che facevano i religiosi in quelle terre era proprio andare a sperimentare cosa significava vivere il Vangelo in quelle terre, dove era facile che ti sentivi isolato, escluso, allontanato, deriso, per la tua scelta di vita ma nonostante ciò rispettato se riuscivi a penetrare e a farti accettare nella loro logica, ma senza calpestare nulla. Queste sono esperienze che almeno una volta nella vita bisogna sperimentarle, ma cercare anche di viverle ed entrare nei loro panni e vivere proprio da pellegrino, è posso dire che la nostra guida in questo è stata meravigliosa. 
           In quei luoghi si rafforza la fede, si mette alla prova la fede, si ci rapporta con un mondo nuovo, ad esempio quando non si conosce la lingua e si va in panico, ci vuole una volontà decisa di affrontare questa nuova avventura e impegnarsi ad accettarla, vivere una esperienza che non sia la tua è un arricchimento interiore molto prezioso, e poter accettare anche l'altra "diverso" ma uguale a te, che vive un stile diverso, senza pregiudizio ne condanne. 
       Vivere il vangelo in una comunità uguale ma "diversa" aiuta a comprendere il valore e l'importanza di ciò che stai vivendo, qui non si tratta di essere o non essere sapienti o intelligenti o altro, ma, il sapersi porsi nel dialogare, confrontare, relazionarsi, ed in quei giorni abbiamo fatto questa esperienza, con persone nate in quei posti da cui poi e nata una bella relazione, addirittura ci hanno offerte ciò che stavano cucinando in quel luogo per noi abbandonato, e far una foto insieme, oppure mentre loro, (in altro luogo), cercavano di vendere qualcosa li abbiamo invitati a mangiare con noi, con un semplice panino, felici, e poi li abbiano anche accontentati nel comprare qualcosa, nonostante che siamo di diverse religioni, culture, ragione, abbiamo fatto esperienza di comunione fraterna, quindi diversi ma uguali nella comunione fraterna, Gesù non ha fatto cosi con i pubblica e i farisei. 
         Sono sempre convinto che quando c'è rispetto reciproco e non si invade la propria cultura per imporre la propria, si può creare un ponte, diverso ma comunque rimane un dialogo aperto.
         Spero tanto di non avere confuso le idee e creare polemiche inutile non bisogna prevalere sull'altro ma accettarlo e poi dialogare insieme. Pace e bene.   

Il Signore ti dia pace e gioia!

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