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martedì 28 novembre 2017

TEMPO DI NOVITà , TEMPO DI AVVENTO


INIZIA IL TEMPO DELLA DOLCEZZA DEL NATALE.
      Abbiamo appena chiuso l’anno liturgico e stiamo per entrare nel tempo dell’ Avvento. 
   Il tempo d’avvento è un tempo particolare per noi cristiani, e un tempo di grazia, di conversione, un tempo in cui possiamo rinnovarci, è l’incarnazione delle nuove speranze dell’umanità. 
    L’avvento e il capodanno per la chiesa e per chi vive il tempo da essa proposto.
   L’avvento è anche il tempo dedicato a Maria, il tempo dell’attesa, il compimento delle scritture.
                            Ma vediamo meglio in che consiste questo tempo di venuta.
¯ Che significa per noi preparare la venuta di Gesù che la chiesa celebra da tanti secoli?
  Gesù già è venuto. Dio si è fatto uomo, e con la sua venuta ha trasformato la nostra storia e la nostra vita. Tutto questo accade duemila anni fa, in un preciso luogo, in paese concreto, quello di Nazareth.
    Quel bambino diventò persona adulta, e percorse la sua Galilea aprendo vie nuove e inaspettate. Annunciò che l’amore di Dio stava diventando realtà piena per tutti quelli che desideravano viverlo, e per viverlo bastava cambiare il cuore, essere disposti ad amare, difendere i deboli.
    Rivivere la venuta storica di Gesù oggi, non vogliamo simulare come Gesù dovesse ancora venire, perché noi già siamo suoi seguaci, già abbiamo ricevuto il suo Spirito, con la sua morte e risurrezione.
Ma allora cosa significa preparare la sua venuta?
Vuol dire tante cose.
      Nel tempo di Avvento ci prepariamo a celebrare, più intensamente un fatto decisivo: Dio si è fatto uomo, Dio è venuto a vivere la nostra stessa vita, Dio è entrato nella nostra storia per aprici un nuovo cammino capace di liberarci dal male e dal peccato.
    Per cercare di celebrare questo fatto decisivo, dobbiamo risvegliare in noi un atteggiamento di attesa, di desiderio della venuta del Signore. 
   Il tempo di Avvento, è anche, in una maniera speciale, un grande invito a metterci ai piedi di Maria. 
   In queste settimane, Maria è veramente per noi il grande modello su come prepararsi a questa venuta.
   Maria è colei che si sente povera e fragile e si mette in atteggiamento di profonda attesa, per la nascita del figlio che sarà per noi la via di salvezza. Ella è la prima che sente il bisogno dell’azione salvifica di Dio.
   Ella desidera più di ogni altro, che i poveri rialzino la testa, cosi in modo da essere sollevati dal dolore e dalla male che lo attanaglia.
   Ma, nello stesso tempo, Maria è disposta a collaborare con il piano salvifico di Dio per la nostra salvezza, ed essere la madre del Messia che verrà. Ella aprirà tutto il suo cuore per far operare tutta la grazia di Dio.
   Il tempo di Avvento, invitandoci a vivere la venuta del Signore, ci costringe a porre con attenzione a questo aspetto chiave del nostro essere cristiani: Dio viene costantemente nelle nostre vite. 




Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 15 novembre 2017

LA SFIDE DEL VANGELO.


VIVERE IL VANGELO CON LE PROPRIE FRAGILITA'.


Ci siamo mai chiesti se veramente il Vangelo si può attuare ai nostri giorni?
Vivere il Vangelo è possibile e non impossibile, non mancheranno le difficoltà e tribolazioni ma è possibile, ma bisogna crederci veramente, ed avere una grande fiducia anche nella sfiducia e nello scoraggiamento, la paura più grande che ci ostacola sono i progetti personali, le ambizioni che ci allontanano dal vero bene, le sicurezze che ci rendono fermi sulle nostre idee, le chiusure, e quello che più ci è difficile è essere liberi, il non attaccarsi, non appropriarsi, avere una mente libera di amare e operare, un saper seguire veramente Cristo in qualsiasi posto e situazione, questo ci rende una gioia tale, un entusiasmo non spiegabile che ci fa superare le difficoltà e ci fa vivere bene e anche con un pizzico di ironia, da persone mature e libere, ci dispiace per le cose materiali nonostante amiamo quelle spirituali, quanti sacrifici e sforzi per costruirli e realizzati, quando dolori distaccarsi, specie se con amarezza, ma se camminiamo nello Spirito tutto ci viene in positivo, e ringraziamo il buon Dio per averci fatto fare esperienza, una esperienza che ci segna nel maturare nella fede e perseverare nel cammino spirituale, una esperienza che ci fa capire quando amiamo il Signore e a che posto lo mettiamo, chi vogliamo seguire realmente, una esperienza che ci fa capace di capire se siamo pronti a lasciare tutto per seguirlo non nella logica umana di accomodamenti ma nella logica di Dio con sacrifici amorosi di servirlo nel silenzio, saper pazientare, leggere i tempi e le situazioni, ed ecco le esperienze forti che fanno ci maturare e comprendere la tua sequela a Cristo il non avere un posto sicuro e caldo ma come pellegrini e cercatori di tesori esemplari, l'uomo spirituale è in continua ricerca non dei luoghi materiali belli che siano e comodi da starci ma sempre in continuo movimento, ci piace riempirci di parole e di illuminarie opere e bene che operiamo, ma il vivere ci spaventa, perchè ci scomoda troppo, ci richiede sacrifici e distacchi, nuove avventure e nuove sfide, ma chi sa camminare nella luce del Signore con cuore puro e umile non ha di questi problemi, è fortificato dalla preghiera e dalla sequela di un obbiettivo, perchè sa amare e sa distaccarsi da ogni cosa e persona, amando solo quello che ha scelto di vivere e testimoniare.

 Mi auguro che queste piccole storie di vita possono aiutare a tanti a dare un pò di speranza, di conforto, di coraggio e fermezza a seguire scelte e ideali e a non fermarsi al primo ostacolo, se si fossilizza si muore, non si è vivi, si ci scuote ma non si ci rinnova, ringraziamo il Signore che ispirò san Francesco che della sua vita a fatto una continua itineranza evangelica, pregate per noi che possiamo seguire questi santi ideali e non fossilizzarci nel non caldo posticino predicando la povertà e la carità, ma pratichiamola anche per fare esperienza in prima persona cosi come ci insegnano i santi che prima di evangelizzare si evangelizzalo per testimoniare il vero, il bello, e la trasparenza e la bontà del Signore.


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 1 novembre 2017

POSSIAMO ESSERE SANTI ANCHE NOI OGGI?

POSSIAMO ESSERE SANTI ANCHE NOI?
         In questi giorni la Chiesa è in gran festa, come dire in paradiso c'è tanta gioia per tutti sono in festa, se pensiamo cosi già si crea in noi tanta gioia, personalmente mi commuovo quando penso queste cose è chissà se anch'io posso avere questa gioia di esultare con loro tutto dipende dal mio cammino di conversione.
         Ma chi sono questi Santi, parola che ci sembra cosi lontani o intoccabili o che vivono in maniera super, invece no! Queste persone, questi fratelli, sono state persone come noi, anche loro hanno avuto le loro difficoltà, i loro limiti e le loro passioni, hanno vissuto una vita come tutti noi, forse più povera, più misera, con tante difficoltà, non erano ne supereroi o superdotati, erano persone come me, come te, come tutti noi, con un grande desiderio di seguire il Signore, di essere alla ricerca del Bene, del Giusto, della verità, della Vita eterna, ed ecco che hanno incontrato Gesù che gli ha cambiato il cuore, il modo di vedere, di amare, di parlare, di servire, si sono affidati completamente alla misericordia di Dio, al suo progetto d'amore, hanno ascoltato e fatto loro la parola che proviene da Dio, la Sua Parola, ed ecco la trasformazione del cuore, si sono fatti affascinare da questo, il loro amore si e allargato, la gratuità del servizio è stato il loro stile di vita, in ogni epoca, in ogni tempo, ogni storia hanno dato significatività alla chiesa, all'uomo, è alla società, la loro diversità di seguire il Signore, di servire il Vangelo, se non fosse stato cosi sarebbero tutto dei robot di fabbricazioni, invece ognuno di loro con il loro stile, il loro carattere, il il loro modo di combattere e difendere la Chiesa hanno creato un forte esercito, a noi a volte ci fa paura la difficoltà la verità, ci difendiamo, creiamo scudi, ci chiudiamo nel nostro orticello fiorito, abbiamo paura di guardare l'orizzonte, paura di cambiare, paura del nuovo, cosa ci attende, c'è la faremo, sono domande giuste, ma che a volta mancano di fede, di speranza, di fiducia, il Vangelo di oggi sulle beatitudini è un invito alla speranza, alla fiducia, a guardare avanti e proiettarsi nel fare in bene  senza pensare che ne sarà dei miei sforzi, chi mi asciugherà le lacrime, dov'è il bene che ho fatto, a cosa e servito, sono osservazioni giuste ma che non sono riposte in Dio, perciò non ci dobbiamo scoraggiare, se possiamo fare del bene nel nome del Signore, per un bene più grande facciamolo senza pensarci, lo sappiamo che amare è perdere, ma un perdere per guadagnare, la felicità, la si guadagna donando ciò che possiamo fare di bene per l'altro senza chiedere nulla in cambio, certo se fossimo convinti che la santità e per tutti , per me, per te per noi, tutti faremo salti di gioia e vivremo in pace e letizia, nella carità e nella bontà, i santi hanno creduto in tutto ciò, hanno operato opere grandiose non perché erano maestri ma perché hanno creduto e si sono fidati di Dio che ha operato in loro e hanno compiuto magnifiche opere, è Dio li ha innalzato come santi per incoraggiare anche noi ad esserlo cosi come siamo nati, allora buon cammino di santità, buon cammino di conversione di prosperità. Pax et Bonum    

Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...