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martedì 20 gennaio 2015

Una giornata con san Francesco seconda parte.

UNA GIORNATA CON SAN FRANCESCO il continuo ....
Dopo aver visto più la parte diciamo così spirituale, mistico, contemplativo, almeno ci siamo fatti un'idea pratica più che teorica o come studio. Ora cerchiamo di vedere il lato più umano diciamo così, fraterno, ad esempio nei suoi viaggi, che sicuramente si portava dietro altri fratelli, immaginiamo non avevano niente, non avevano un posto sicuro per la notte, non sapevano se si potevano nutrire bene, eppure erano sempre felici, cantavano, pregavano dove si trovavano, oppure se vedevano una chiesa da lontano si fermavano per ringraziare il Signore per i doni che li aveva dato o per quelle persone che chiedevano di pregare per loro, ma nello stesso tempo pensiamo anche a quanti rifiuti, umiliazioni, e chissà se non hanno avuto anche qualche botte, camminavano come straccioni con una misera tonaca, forse anche puzzolente a volte, pensiamo anche ai periodi invernali, quanti malanni, ma erano contenti, felici, chissà alla sera quando si raccontavano le varie avventure della giornata quante risate si facevano, nonostante abbiano avuto una giornata dura, immaginiamo Francesco come incoraggiava i suoi fratelli che vivevano questa prima avventura cosi senza niente, come parlava delle cose di Gesù, come li coinvolgeva alla preghiera e come li faceva diventare innamorati della preghiera, ma chissà anche quanti liti o incomprensioni tra loro, cosa normalissima, ma non portavano rancore, ma pensiamo anche quando li vedeva la gente quei fraticelli allegri e gioiosi, ma che anche loro avevano i loro scoraggiamenti nel esporsi specie se erano tra i loro coetanei, e Francesco li spronava ad uscire da se stessi per sentirsi liberi, immaginate ancora quando tra la gente c'era qualcuno che si univa a loro la festa che facevano per un nuovo fratello, penso che si respirava un'aria cosi bella di purezza e di semplicità.
Ci vediamo al prossimo appuntamento ...
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Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 15 gennaio 2015

Una giornata con san Francesco

UNA GIORNATA CON SAN FRANCESCO.
                 
 Penso che a tutti piacerebbe vivere una giornata con san Francesco come al suo tempo, con la sua allegria, con il suo desiderio di amare e lodare il Signore, con le sofferenze e i dolori che aveva lui, cerchiamo di costruire una giornata tipica sua.
                  Sappiamo che amava stare lunghi periodi isolato per contemplare e parlare liberamente con il suo eterno amore quel crocifisso che tanto ama, attraverso tutti e che lo riconosce specialmente nei lebbrosi, quindi lo si vede poco, solo quei pochi frati o solamente frate Leone che, sapeva tanto di Francesco ma non tutto, e quando si immergeva nella preghiera che diventò un dialogo aperto con il Sommo Bene, si dimenticava persino di se stesso e non voleva più staccarsi da quella preghiera, poi dopo questi periodi di solitudine, amava stare con la gente, che lo seguiva anche se non conoscendolo, lo vediamo che incanta quando parla anche se sappiamo che non è un grande oratore o predicatore, ma uno che sapeva incantare dal suo amore che aveva per il crocifisso, per la preghiera, voleva testimoniare ciò che in un certo modo egli aveva vissuto in quei periodi di pace e di serenità, ma questo non voleva dire che non sapeva rimproverare, esortare e ammonire, ma non faceva vergognare nessuno, non obbligava a seguirlo, ma esortava ad amare il Vangelo e a metterlo in pratica, lui era testimone primario perchè lo sperimentava sulla sua pelle e nella sua vita, di gioia e di amarezze, non voleva essere di inciampo a nessuno e si addolorava quando vedere la tristezza del peccato che avvolgeva qualche suo fratello che lo seguiva, ma era anche un'uomo di buona compagnia con la sua gioia e allegria, nel cantare e far stare allegri. 
                 Poi lo vediamo che percorreva per le strade per ore e ore, quanta pioggia, freddo, vento a preso, quante volte sarà stato rifiutato e mandato via, chissà dove avrà dormito tante volte quando non trovava posto, neanche nelle stalle, ma mai si disperava o si rattristava, più per gli altri che per se stesso, ma nello stesso tempo quante persone che ha incontrato e che si sono fatti amare dal Signore che egli portava con il suo esempio, quante conversioni, pianti e sofferenze che ha sentito, ma ha dato sempre speranza e gioia a tutti, perchè l'esperienza che faceva lui nei tempi di solitudine erano meravigliosi e sapeva che tutto alla fine se era stato pazientemente sopportato e accettato sarebbe finito in gloria nelle grazie del Signore.
                 Ma poi lo vediamo sempre viaggiare ma mai da solo, e quale era il suo rapporto con gli altri fratelli che andavano con lui?
Lo vedremo alla prossima ....   

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venerdì 2 gennaio 2015

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