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mercoledì 23 marzo 2016

Preghiera per il triduo pasquale.

     PREGHIERA PER VIVERE INTENSAMENTE IL TRIDUO PASQUALE.
By fr. Luciano 
Donami di contemplare,
 il tuo volto sofferente, ma, sereno perché vive in Dio Padre; sofferente dall’ esterno dal punto di vista umano, 
ma ricco di gioia internamente.
Donami   dì  adorare
quelle piaghe che sono state fatte per me.
 Concedimi   di   lavarmi
con quel prezioso sangue offerto per me, 
per far un patto eterno.
 Lasciami   baciare
 quelle spine che ti pungono per i miei peccati.
Che io possa abbracciare  quelle braccia aperte in segno di donazione.
Donami di meditare
la ferita del tuo costato in segno della chiesa nascente in remissione dei  peccati e della vita nuova scaturita dal battessimo.
Fa che possa comprendere
il tuo corpo nudo in segno della nudità dell’uomo.
fammi comprendere
la forma della croce come simbolo della più crudele morte.
donami di contemplare
come pendi dalla croce per comprendere che per arrivare alla gloria bisogna innalzarsi da terra.
Accettare la croce è accettare di vivere con Dio padre nella gloria.
 ora abbiamo il tuo corpo tra le nostre mani, beviamo il tuo sangue; donaci di sentire la tua presenza viva in mezzo a noi, saper gustare il tuo soave corpo nel nostro misero corpo.
 Donaci di capire
la possibilità che ci hai dato di dialogare liberamente con te  è sicuri di essere ascoltati; 
Sentire il profumo del tuo sangue che invade il nostro corpo impuro e corrotto.
Sentire il tuo corpo che brucia come fuoco ardente la mia infedeltà, il tuo spirito che mi purifica da ogni sozzura.
Solo cosi so ti averti contemplato.     
                                                                                                               
  
Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 16 marzo 2016

Rimanere in raccoglimento.


CONSERVARE IL CALORE E IL RACCOGLIMENTO 

       Non appena ti svegli al mattino, cerca di raccoglierti interiormente e di suscitare in te un sentimento di calore. Questa deve essere considerata la tua situazione normale: non appena essa cambia, puoi essere certo che qualcosa nel tuo intimo non è in ordine. Dopo che al mattino sei riuscito ad ottenere questa condizione di calore e di raccoglimento, devi svolgere tutti i tuoi compiti in modo tale da non distruggere quest’ordine interiore e, non appena ne hai la possibilità, fa’ ciò che è in grado di favorire questa condizione. Non far mai nulla che possa distruggerla, significherebbe diventare nemico di te stesso. Datti invece come regola la conservazione del raccoglimento e del calore, restando con il pensiero rivolto a Dio. Questa sola cosa ti indicherà poi ciò che devi fare e ciò che invece devi fuggire. 
     La Preghiera di Gesù è un aiuto potentissimo in questo. La sua pratica dovrebbe diventare così a abituale da essere ripetuta incessantemente nel più profondo del cuore. Ma quest’abitudine non prenderà piede senza uno sforzo costante. Se ancora non hai quest’abitudine, devi metterti al lavoro immediatamente. Ho l’impressione che tu la pratichi solo quando reciti le orazioni previste: la Preghiera di Gesù ha certamente il suo posto anche lì, ma devi praticarla incessantemente mentre sei seduto e mentre cammini, mentre mangi e mentre lavori. Se non è saldamente radicata nel tuo cuore, lascia perdere qualunque altra cosa e pratica unicamente la Preghiera di Gesù, finché non si sia fissata in te: questo compito è molto semplice. 
           Resta in piedi o siediti in atteggiamento di preghiera davanti alle icone e riporta la tua attenzione dove c'è il tuo cuore, poi, senza fretta, recita la Preghiera di Gesù ricordandoti costantemente della presenza di Dio. Continua così per mezz’ora, un’ora o anche di più: agli inizi sarà un pò duro, ma una volta presa l'abitudine, ti verrà spontaneo come il respiro. 


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 9 marzo 2016

PRETESTI PER NON PREGARE.

Pretesti per sfuggire alla preghiera

Come ben sappiamo la carne dell'uomo ha desideri contrari al suo Spirito come ci ricorda san Paolo nella lettera alla comunità dei Galati (cf. Gal 5,17). Essa la carne con le sue logiche e passioni non può trovare ri­poso nella preghiera, in particolare nella preghiera sincera, pura, perché questa implica il rinnegamento di sé e la morte delle passioni, dei desideri e delle false speranze di questo mondo... Per questo il corpo inventa mille pretesti per sfuggire alla preghiera: pretende di essere malato, debole, di avere mal di testa, alle articolazioni, alla schiena, di avere un gran bisogno di dormire, quante altre ne sappiamo anche se abbiamo tempo ma non la voglia. Se, nonostante questo, ti costringi a pregare, il tuo corpo cerca di abbreviare la preghiera e di pensare altre cose in questi casi la preghiera e solamente un formula, giusto quei due minuti e via. Invece se perseveri nella volontà di compiere la preghiera quella vera, profonda che instauri un vero rapporto con Dio fino in fondo, il corpo cerca di sfuggire nel vero senso della parola: la lingua s'ingarbuglia, l'attenzione si allenta e divaga qua e là, il pensiero si appe­santisce. Il tuo “io” cerca il pretesto del corpo per sottrarsi alle parole della preghiera, poiché esse comportano la sua morte. 
Questi sintomi gravi che appaiono a chi veramente si vuole mettere in contatto con il Signore attraverso la grazia della preghiera e dell'ascolto della sua Parola, non compaiono nelle pre­ghiere farisaiche, che sono fredde, chiuse e che non producono calore all'anima, sono compiute per ricevere la ricompensa dagli uomini, cioè per attirarsi le loro lodi o la loro ammirazione. Anzi, il corpo si adatta bene a una tale preghiera: si alza presto per farla in pubblico e non prova nessuna fatica a restare in piedi per lunghe ore davanti agli uo­mini, perchè poi il premio sarà di essere stimato e di essere soddisfatto di sentirsi a posto per la sua bravura.
Ci ricorda l'evangelista Giovanni che sapendo ciò che c’è in ogni uomo (cf Gv 2,23), il Signore ci ha messo in guardia da tutto ciò, dicendo: "Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Pa­dre tuo che è nel segreto" (Mt 6,6). Chiudere la porta indica, qui, la necessità di far sì che la pre­ghiera non sia né vista né udita dagli uomini, al­meno nell'intenzione e nella coscienza di te che preghi.

NEL VIDEO ASCOLTERETE UNA DELLE PIU' BELLE PREGHIERE DI SAN FRANCESCO E IL SUO DESIDERIO DEL CIELO E DELLA VITA ETERNA. 


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Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 2 marzo 2016

"DIRE" QUALCOSA A DIO.

PREGHIERA DEL CUORE "DIRE" UN QUALCOSA A DIO.
Più volte abbiamo sentito parlare della preghiera del cuore, già la parola "cuore" vorrebbe dire un qualcosa di intimo e di personale, biblicamente ha un profondo significato, la parte più profonda di te stesso; quindi la preghiera del cuore dovrebbe essere un qualcosa di se stesso, ne formule, ne libri, un qualcosa di proprio, ricordiamo però che le preghiere recitate solitamente sono un importante mezzo di meditazione e di contatto con la divinità, perchè parlano di essi, lo stesso segno della croce ci mette in un rapporto trinitario, ma questi sono altri argomenti, quindi la preghiera del cuore consiste nel “dire” qualcosa a Dio, ed e questo qualcosa che a volte ci blocca o perchè non sappiamo cosa, o diciamo parole scontate senza però instaurare un rapporto dialogale. Essa rappresenta un livello ancora più alto di quello della meditazione, mentre la meditazione ci aiuta a meditare le vicende e approfondire la conoscenza delle ricchezze del Signore, invece il "dire" qualcosa ci rende familiari di Dio. Quando la persona giunge a sentire il bisogno di “parlare” a Dio, di aprirgli il cuore con fiducia, di esprimergli l’affetto filiale e la lode senza formule prestabilite, ma con parole che vengono dall’intimo, cioè ciò che veramente sentiamo di dirli senza paura ne timore ma con tutta umiltà a volte piangendo pure, come quelle che siamo soliti dire alle persone che più amiamo, che più ci confidiamo perchè troviamo un punto di appoggio e di consolazione, allora significa che si è giunti alla preghiera del cuore e che si è ben avanti nello sviluppo della carità teologale. Questo tipo di preghiera si manifesta sia in momenti celebrativi comunitari, sia nella preghiera intima e individuale, quelle che a volte insistiamo nel dire troviamoci un minuto per stare con Dio con tutto noi stessi, solo io e Dio, e assume quindi sia il carattere vocale che mentale, certo per arrivare alla preghiera mentale e vocale c'è tutto un cammino, un discernimento, uno svuotamento, un silenzio interiore. Negli incontri di preghiera, quando la comunità si raduna per l’ascolto della Parola o per l’Adorazione, allora la preghiera del cuore si presenta come preghiera spontanea almeno dovrebbe esserlo perchè ci troviamo dinanzi a Dio vera luce di salvezza, perlopiù sotto la forma della lode, iniziare un dialogo con Dio ringraziandolo per i suoi benefici sarebbe una gran cosa, non solo chiedendo e umiliandosi, ma anche ringraziandolo e glorificandolo. Nella preghiera individuale, la preghiera del cuore si ha nella spontanea e filiale consegna della propria vita quotidiana a Dio, sentito come Padre. La conoscenza di Dio come “mio” Padre è essenziale alla preghiera del cuore; senza questo rapporto veramente filiale con Dio non può esserci alcuna preghiera del cuore. Sarebbe inautentica se ci fosse. Io non sto pregando Dio ma me stesso pensando che dialogo con Lui.

GUARDA IL VIDEO "AFFASCINATI DALLA PREGHIERA"
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Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...