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mercoledì 27 giugno 2018

IL VALORE DI ESSERE VERITIERI CON SE STESSI!

CHI è IL FIGLIO DELL'UOMO PER NOI?
  Nel nome del Signore la pace e la grazia sia con voi e con le vostre famiglie!
  In questa settimana troviamo la Parola del Signore, viva e penetrante come sempre, questi giorni ci tocca nel profondo, nelle nostre abitudinarietà del quotidiano, la nostra fragile condotta, tranquilli non voglio essere tragico e pessimista, ma per far comprendere come sia facile che cadiamo anche e penso involontariamente in queste cose.
  Nel Vangelo di Mt 7,1-5 (lunedì); un Vangelo molto breve ma cosi intenso è attuale, il giudicare è il saper guardarsi prima di guardare, a volte ci è cosi facile parlare degli altri che non avvertiamo che stiamo facendo del male gratuito, anche se e solo un confronto o a fin di bene o un semplice ragionamento, a volte dall'apparenza non giudichiamo per essere "santi", ma nel cuore cosa nascondiamo? 
  Il saper togliere la trave nel proprio occhio c'è bisogno di un cammino di consapevolezza delle proprie fragilità, rabbie, fallimenti, ma anche tanta grazia che il Signore ci dona ogni giorno, non dico che sia sbagliato salvare l'altro mentre noi siamo messi male, ma che sia un camminare insieme, un cammino di amore e di conversione, un sapersi avere cura l'uno con l'altro,sapendo accogliere a vicende le proprie fragilità.
   Nel vangelo di Mt 7,6.12-14 (martedì); anche in questo Parola di vita breve ma intensa di valore che a volte ci sembra svanire nel nulla, "tutto quanto che gli uomini facciano a voi, voi fatelo anche a loro", quante volte diciamo ho sempre fatto del bene ed ora..? Oppure dove è andato a finere il bene che ho fatto per ricevere tutto ciò..? Ma la domanda che mi viene è il bene che ho fatto, perchè l'ho fatto e perchì? Chi mi ha spinto a farlo? da parte mia queste dovrebbero essere domande importanti, non ci deve essere una risposta, ma una fiducia totale in Dio per il mio operato piccolo o grande che sia, faccio del bene perchè mi aspetto un qualcosa?
Ecco che entrare nella porta stretta significa non suonare le trombe, non essere orgoglioso del bene, ma umile, silenzioso, caritatevole e sapersi nascondere è specialmente pazientare con gioia nel cuore.
     Continuando con il Vangelo di Mt 7,15-20 (mercoledì), riconoscere l'albero dai suoi frutti, quante volte davanti all'apparenza vediamo che delle persone ci sembrano buoni, dolci e santi, ma poi non fanno ciò che dicono, è solo un vantarsi, un mascherare, la testimonianza, quella che spesso parliamo è quella che ci arricchisce, e nei piccoli gesti, nel quotidiano, ma specialmente nella propria vita, l'onesta con se stesso, essere veri con se stessi, l'umiltà per la propria persona, che ci fa capire che quella persona nasce ed e maturato da un buon albero, che ha saputo dare buon frutto, da dove deriva questo dar buon frutto, dalla pazienza, dalle umiliazioni, dal silenzio, dal saper meditare, dal saper amare l'altro sull'esempio di Gesù, perciò non pretendiamo che tutto vada bene qualche caduta ci fa bene per la nostra crescita, anzi ringraziamo il Signore che ci ama.
Nel Vangelo di domani di Mt 16, 13-19 (venerdì); Dopo tutto ciò che il Signore ci ha voluto indicare in questi giorni e ci ha messo in guardia su come camminare nella retta via, se siamo d'accordo oppure no, abbiamo una domanda: Chi pensiamo che sia il Figlio dell'uomo? Poi va più in profondità e dice ma voi chi dite che sia? 
Noi lo seguiamo, lo contempliamo, lo amiamo, ma perchè? 
Vi auguro una buona serata con la benedizione del Signore per intercessione dei Santi francescani.
     
Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 21 giugno 2018

IL DIFFICILE "PERDONARE"

LA VITA NASCOSTA NEL CRISTO.
Il Signore vi dia pace!
Meditando i Vangeli di questi giorni, troviamo uno splendido itinerario di vita, noi diremo una vita santa, nel silenzio e nella gratitudine. Non so se in unga parola potrei sintetizzare i Vangeli di questi giorni da lunedì ad oggi iovedì, perdonare - amare - servire - ricevere, nel Vangelo di Mt 5,38-42 "porgi l'altra guancia" (lunedì),Intravediamo quando sia importante saper perdonare e camminare insieme, ovviamente non significa "facciamo finta di niente" , ma camminiamo nella luce del Risorto, testimoniamo la resurrezione, rinunciare a un qualcosa come la rabbia, la delusione, il rancore, per intravedere un qualcosa di nuovo non e semplice, l'istinto umano cerca sempre o una giustificazione o una difesa, per sentirsi "a posto"  e aver fatto giustizia, per essere sereni, io sarò veramente gioioso quando uscirò da me stesso e dalle mie logiche o vittorie. Proseguendo nel Vangelo di Mt 5,43-48 (martedì) che poi sarebbe il continuo, ci chiede un passo in avanti, andare oltre, se nei versetti precedenti di perdonare e farsi compagni di viaggio porgendo anche l'altra guancia, qui vediamo di amare il nostro nemico non solo di perdonarlo e porgere altro, l'amare proviene dal saper perdonare, un cuore semplice e umile che ama realmente Dio non fa problema ad eseguire l'esempio di Gesù sulla croce perchè il suo amore va oltre a questo, non cerca dispute, ma riconciliazione e chiarezza, testimonia la risurrezione, testimonia l'uomo rinato dalla spirito, dal quel sangue sgorgato dal costato, e anche in questo non è per niente semplice, specialmente dove prevale l'orgoglio, la superbia, la giustizia personale, il proprio egoismo, come sia facile cadere in queste cose quando si mascherano anche da "angeli". Continuando nel Vangelo di Mt 6-16. 16-18 ci chiede ancora di più l'umiltà, e già non basta solo perdonare, amare, ma tutto deve essere fatto nel silenzio, nella quotidianità, fare grandi passi ma come fosse il nostro vivere quotidiano, il mostrarci buoni e bravi, spesso si confonde che significa essere buoni o bravi, ma vivere come stile di vita, ma che fa la differenza, ed quella differenza di stile che si riconosce il cristiano, l'apparire quasi sempre è non volere fare brutte figure ma di essere "il perfettino della situazione", che poi lontano dagli occhi di conosciuti si fa molto di più, bisogna vivere la trasparenza, ciò che si vive dentro bisogna testimoniarla fuori, è questo è segno di grande umiltà nel servire il Signore nel silenzio e lontano dai riflettori e plausi. Concludiamo con il vangelo di oggi Mt 6,7-15 (giovedì), con l'umiltà, il silenzio ed il darsi o donarsi, scaturisce la concretezza, non si pretende grande cose ma subito si vuole arrivare all'obbiettivo, non ci si perde in chiacchiere in sintesi, ed ecco il Vangelo "Pregate così" il Padre nostro, preghiere che ci rende figli, che ci unisce, costruisce, ci rende simili, ci impara e essere brevi e concisi, come amava dire san Francesco, andate al cuore delle cose, non giratele intorno come per persuadere, senza paura se si è in comunione con Cristo.
Visto che mi sono dilungato anche troppo, ma molto di più, impegnamoci veramente per un mondo nuovo, armonioso e ricco di amore fraterno lasciando le piccolezze ai mediocri, noi innalziamoci perchè siamo figli della luce, risorti con il sacrificio della croce e riscattati dalla morte, perchè erediteremo la vita eterna. Amen.  

Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 14 giugno 2018

VIDEO BLOG

METTIAMOCI IN CONFRONTO.
Pace e gioia a tutti voi carissimi, ho riportato alla luce qualche video già presentato, ma potrebbe essere utile per vedere la nostra crescita spirituale se è in continuo progresso o che si è ingarbugliato in qualche punto. 


Anche in questo secondo video possiamo vedere se ci siamo addormentati nel cammino spirituale o cerchiamo nonostante le difficoltà di crescere nell'amore del Signore.


Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...