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mercoledì 27 maggio 2015

INCONTRARE DIO NELLA PREGHIERA

LA PREGHIERA GIORNO DOPO GIORNO 2
Abbiamo detto l’ultima volta che la preghiera nasce dalla consapevolezza che il mondo e ricco di profondità.  
Ma non siamo circondati solamente di realtà visibili, ma immersi e penetrati da realtà anche invisibili è questo mondo invisibile al tempo stesso presenza di Dio, nostra verità e realtà più profonda.
L’incontro nella preghiera e come colonna fondamentale è la base centrale per un dialogo aperto, ed è il punto  essenziale della rivelazione, perché proprio la rivelazione stessa è incontro con Dio che ci apre una visione nuova del mondo con occhi nuovi e cuore aperto.
Questo incontro con Dio nella preghiera e, è deve essere personale, ma nello stesso tempo universale, non può essere per interposta, è una esperienza personale e unica, come poi come poi scopriremo cosi come noi siamo unici e insostituibili, questo incontro come detto personale ma nello stesso tempo ha un significato universale perché va oltre alla sfera umana, oltre la logica umana, oltre al nostro io superficiale e limitato, il nostro amore ad esempio e limitato causa dell’egoismo che si racchiude in quella piccola parte in noi.
Ogni creatura conosce Dio in un modo diverso, ha una esperienza diversa di preghiera, di relazione, di conoscenza, l’importante che si rimanga sempre uniti all’insegnamenti della Chiesa, oltre sarebbe farsi un proprio idolo, quindi questa esperienza unica e personale ma nello stesso tempo si fa anche universale perché ci rende figli di un solo padre attraverso suo Figlio, è una rivelazione fatta a tutti di ciò che ognuno conosce in modo personale.

Guardiamo i santi, ognuno di loro a fatto esperienza diversa di Dio, anche mistica e rivelatrice ma il fine e stato sempre quello la salvezza delle anime. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 20 maggio 2015

LA PREGHIERA

I FRUTTI DELLA PREGHIERA GIORNO PER GIORNO.
            Siamo abituati già da piccoli alle preghierine, cosa buona e giusta, che quasi sta scomparendo questa sana abitudine, però diciamo che da piccoli sappiamo che bisogna amare Gesù e ci viene spiegato il perché, ma crescendo e maturandoci, quest'amore non sempre rimane cosi come eravamo piccoli e facevamo le preghierine, eppure sono le stesse, perché allora c'è questo indebolimento alla preghiera? 
           E' vero anche che le compagnie possono dare fare loro parte, ma tutto ciò proviene sempre dal nostro volere o cosa progettiamo per la nostra vita.
          Penso che sia importante allora cercare di comprendere quale sia l'importanza della preghiera e i suoi frutti. Cosa potrebbe fare la preghiera ogni giorno nella nostra vita? 
         Mi piacerebbe allora poter dare in maniera semplice e viva alcuni spunti sulla preghiera e perché innamorarsi di questa.
        Innanzi tutto dobbiamo chiederci che cosa sia per noi la preghiera e cosa rappresenta, se sappiamo il significato di questa, poi incominciare a fare un cammino per capire cosa significa pregare, facendosi ammaestrare da essa, essere docile ad esse, potremo iniziare a leggere e meditare la Sacra Scrittura, i Salmi ad esempio, li troveremo vari modi di preghiera secondo lo stato che sto vivendo, c'è la preghiera di invocazione, di supplica, di perdono, di protezione, di difesa, di affidamento, di imprecazione, di sfogo e via di seguito. Questi sono gli stati della nostra vita di ogni giorno eppure già esistevano, ma devo convincermi che dietro a tutto ciò c'è una presenza che mi ascolta, e specialmente un cammino di fede, cioè devo credere in Dio e avere fiducia in lui, e non per pura questione umana, ma prego perché posso confidare nel Signore, senza peccare con il mio orgoglio e superbia e voglia di farmi giustizia da me stesso. 
         Poi la ricerca di Dio in noi stessi, non possiamo cercare Dio fuori di noi stessi, come fosse qualche idolo, ma dentro a noi stessi, l' Evangelo ci insegna che il "Regno di Dio si trova prima di tutto in noi", é difficile trovarlo fuori ed e anche pericoloso! 
         La preghiera nasce dalla scoperta di un incontro che va oltre a noi stessi, che ci proietta in una logica di una vita nella eternità. La preghiera deve essere come un'incontro e la categoria basiliare della rivelazione, perché la rivelazione stessa è incontro a Dio.
      Spero di aver date qualche spunto per poter conoscere più profondamene questa immensa ricchezza della preghiera come incontro con Dio.
Al prossimo appuntamento ... 

Il Signore ti dia pace e gioia!

martedì 12 maggio 2015

PREPARARSI ALL'INCONTRO CON LA PREGHIERA.

L'IMPORTANZA DEL PREPARASI ALLA PREGHIERA.
 Quanta importanza diamo alla preparazione alla preghiera?
          Sappiamo quando sia l'importanza e la grandezza e profondità della preghiera, specie in un clima di silenzio, di contemplazione,  di adorazione, con quanta fede, quanta apertura allo Spirito cerchiamo di viverla.
          Ma prima di entrare in questa comunione spirituale, qual'è la preparazione o quanta importanza diamo alla preparazione all'incontro con la preghiera o liturgia o sacramento per poter sentire già da subito l'azione di grazia che cerchiamo di stabilire nella nostra preghiera? 
       Ovviamente ci sono tanti modi di preparazione a volte ci capita di fermarsi qualche minuto davanti al tabernacolo o crocifisso prima del lavoro, o dell'attività mattutina, o passando davanti a qualche chiesa, che sia una buona e santa abitudine è vero! 
     Ma quanto partecipiamo ad esempio all'Eucarestia domenicale, quale la qualità della nostra preparazione a tale celebrazione, o l'attenzione di arrivare in chiesa qualche minuto prima per prepararmi a tale celebrazione, a prendere coscienza a ciò che sto facendo, o e meccanica la cosa? 
      In queste cose si vede quanta cura si ha per ricevere il corpo del Signore, o qualsiasi sacramento, ciò che è più importante e la preparazione, raccogliermi in me stesso, magari davanti ad un crocifisso anche per un minuti invocando lo Spirito Santo per vivere bene e in tutta la sua ricchezza quel momento cosi bello che sto per vivere, in ogni suo piccolo particolare; la liturgia è bella propria perchè in ogni sua piccola parte, segno o simbolo che sia ha un profondo significato, teologico, spirituale, umano. Leggevo oggi in un libro che parlava dei gesti del cristiano, ad esempio ciò che facciamo durante la celebrazione della messa, cioè in piedi, seduti, in ginocchio e via dicendo, leggevo che già al tempo del Concilio di Nicea I e parliamo del 325 D.C. l'importanza della disciplina del pregare in piedi per la lodare il Signore; apprezzare tutto ciò e gustarlo in ogni liturgia che viviamo è una esperienza unica e ogni volta sarà sempre come la prima volta, perchè la liturgia e viva e sempre nuova anche se sembra la stessa. Invece arrivare un secondo prima con i mille pensieri e partecipare giusto perchè un dovere da compiere e non desiderio che ci porta all'incontro con il Signore. 
      Ogni liturgia o preghiera è un'incontro con il Signore, lasciando perdere le nostre mancanze o miserie che abbiamo, non è questo che ci deve preoccupare ma la preparazione a questo incontro, possiamo essere anche i più peccatori ma se abbiamo, anzi sentiamo il desiderio con tutta umiltà dell'incontro del Signore Lui ci apre anzi ci spalanca le braccia per accoglierci. Non sprechiamo queste cose anzi amiamole e pratichiamole e poi veramente possiamo gustare tutta la grandezza e la bellezza di ogni incontro con il Signore. 


MOLTO BELLO QUESTO VIDEO LE TRE FASI DI PREPARAZIONE ALLA PREGHIERA.

Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 7 maggio 2015

GESU' CI DICE: "LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA".

RIMANERE NELL'AMORE DEL CRISTO RISORTO.
         
 Nel vangelo di Giovanni al capitolo (15, 9-11), che abbiamo ascoltato nella quinta settimana di pasqua, il Signore ci augura la gioia piena se osserviamo i comandamenti del Padre.
        Gesù ci precisa: "non c'è se si esaurisce soltanto nelle parole e non risulta nella vita con gli atteggiamenti di ogni giorno, nell'osservanza dei comandamenti dell'amore della vera gioia", del resto lo stesso Gesù ci ha dato l'esempio, Lui stesso ha risposto all'amore del padre adempiendo la sua volontà attraverso i comandamenti.
      "Rimanete nel mio amore", cosa ci vuole dire rimanere nel suo amore?
 Non ci facciamo travolgere dalle nostre passioni, dalle logiche umane, dagli egoismi; Ma viviamo nella carità, nella fraternità, nella pace, siamo costruttori di fraternità e di pace, testimoni e imitatori del Cristo.
       Il cristiano è l'uomo della coerenza, della speranza, e testimone della risurrezione, della verità.
      Allora come rimanere nel suo amore, c'è lo dice lui stesso "Osservate i miei comandamenti", allora mi viene la domanda come vivo questi comandamenti? Mi nutro di questi comandamenti e li faccio fruttificare nella mia vita? La vita e piena di sofferenze e di discordie, di orgogli e di gelosie, ma da chi proviene tutto ciò se non da noi stessi? 
     Evidentemente questa osservanza non e sempre retta dalla pura coscienza, nel timore di Dio, ci abbassiamo ai compromessi con noi stessi, "Che c'è di male", "Chi mi vede", invece ci abbassiamo a questi perchè forse ci fanno sentire bene.
      " Perchè la mia gioia sia in voi e la vostra sia piena", quale è stato la gioia piena del Signore che ci vuole riversare su di noi? 
     Vivere nella pienezza della carità fraterna, nell'umiltà caritatevole, nell'affidarsi completamente al Padre nel momento della prova, vivere l'amore fraterno, essere coerente con se stessi, e poi testimoniarlo all'altro,  eppure non aveva bisogno di tutto questo il Signore perchè era il "Sommo bene, la Pienezza assoluta", eppure c'è lo ha dimostrato che è possibile farlo e vivere evangelicamente. Quanti santi, testimoni concreti, di tutto ciò hanno vissuto in questo modo, anche se tribolati e tentati da passioni e logiche umane, ma nonostante ciò ci lascia liberi nel vivere con il nostro modo di vedere e pensare, ma di certo non è la gioia piena che ci dice il Signore, possiamo essere felici e gioiosi esternamente, nasconderci dietro parole dolci, affascinanti, ma non viviamo pienamente la gioia piena come ci dice il Signore, solo quando veramente noi vivremo concretamente con sincerità e umiltà di cuore cosi come c'è lo insegna il Signore possiamo essere gioiosi testimoni del Risorto.   
Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 6 maggio 2015

LA PACE CHE CI DONA IL SIGNORE.

La pace che ci lascia Cristo!

       Nel brano Evangelico che abbiamo ascoltato dall'evangelista Giovanni (Gv 14, 27,31), il Signore ci lascia come dono  la sua pace, "Vi lascio la pace, vi dò la mia pace" poi leggiamo "non come la da il mondo, io la do a voi".
      Quale pace ci dona il Signore? 
      E' la  pace vera, che nutre, che ci alimenta, che ci da consolazione, ci toglie l'ansietà, è come l'esperienza della preghiera meditativa, profonda, silenziosa che facciamo esperienza durante i ritiri spirituali, quando stiamo a cuore a cuore con Gesù, ma per arrivare a tutto ciò dobbiamo fare silenzio dentro di noi, sapere chi siamo, cosa desideriamo; Perchè c'è tanto rumore in noi, tanto fracasso, a volte confusione, divisione, e si perde quella serenità di fondo, sembra tutto perso, invece questa pace che il Signore ci dona, dona ai suoi discepoli è una pace di serenità, di tranquillità, ci rasserena, perchè ritornerà, infatti ci dice nel versetto successivo "Non abbia timore il vostro cuore e ne abbia timore", ci invita ad amarlo immensamente, con fiducia, senza rattristare per gli eventi della passione che dovrà subire, questo ci fa capire anche che la sofferenza affrontata con coraggio e fede il colui che ha vinto la morte, ci da speranza di una consolazione eterna e senza sofferenze, ci chiede di essere fiduciosi e di rallegrarci perchè va dal Padre, per ritornare vittorioso e rimanere in noi per sempre.
       Il Signore "Non da la pace come la dà il mondo", leggiamo, perchè? Quale pace da il mondo? 
     A volte siamo abituati ad una pace di convenienza, superficiale, non una pace sincera, una pace costruttiva, amorosa, senza interessi, i frutti ci dovrebbero vedere giorno per giorno, nelle parole, negli atteggiamenti, nei pensieri, cosi vedremo scomparire ogni malizia, ogni pregiudizio, ogni gelosia, ogni malinconia, perchè la pace e gioia, è vita, e felicità, nonostante possiamo avere tribolazioni e sofferenze, invece nonostante possiamo essere persone pacifiche che amano la pace continuiamo a vivere con la mentalità del mondo, forse perchè ci tratteniamo un qualcosa per noi? San Francesco ci invita a svuotarsi completamente ed amare la povertà interiore, nelle "Ammonizioni", ci da grande insegnamento quanti benefici potremo avere se riusciamo ad acquistare questa povertà interiore, lasciare l'egoismo, i vizi e tante altre impudicizie carnali, con l'esercizio dell'umiltà possiamo conquistare questa preziosa virtù che ci farà toccare le vette più alte.        Confidiamo nel Signore, inabiassiamoci nella sua misericordia questo oceano senza fine, tramonto senza fine, amiamo il Signore, invochiamo il suo nome, seguiamolo con amore, senza temere, senza paura, Lui stara sempre al nostro fianco, ci difendera dal nemico che ci ostacolerà in ogni modo, abbiamo fiducia piena in Lui che e la pienezza, è proprio la fede che rende Gesù cosi vivo vicino a noi,la sua presenza intramontabile, dolce e silenziosa, non preoccupiamoci delle nostre piccole o grandi povertà che abbiamo, affidiamole a Lui con la consapevolezza che desideriamo convertirci e vivere con lui da Risorti per testimoniarlo davanti alla gente e glorificare il Padre. Amen.  


 Signore ti dia pace e gioia!

lunedì 4 maggio 2015

GESU' CI PARLA CUORE A CUORE.

GESU' SI ESORTA AD AMARLO E STARE CON LUI.
     In questa "Quinta settimana di Pasqua", le letture della Parola di Dio sono molto interessanti, sembrano che ci parlano a cuore aperto, sembrano un dialogo amoroso di cui vorrebbe che tutti siano nel suo amore insieme al Padre celeste, penso che non stia sforzando il testo dicendo queste cose, ma facendo una lettura primaria e guardando il messaggio che a prima vista ci viene in mente, Gesù che ci invita a stare con lui, a osservare i comandamenti per rimanere sempre in comunione con Lui, ci esorta a non staccarci da Lui, anche nelle difficoltà, a vedere sempre oltre alle logiche umane, " Chi accoglie i miei comandamenti" (Gv 14,21ss) e li ama accoglie me e ama me e sarà amato da me e dal Padre mio ci dice dal vangelo di Giovanni.
     Gesù è molto concreto in queste parole, schietto e chiaro, non fa giri di parole o allusioni, ma da un messaggio chiaro, profondo e sicuro, "Vi do la mia pace non come quella del mondo" (Gv 14,27ss) , la vera pace ricca di serenità e gioia, non come quella del mondo ipocrita e superficiale, si rassicura che ritornerà, di non avere timore ma di confidare in lui, ci esorta ad aver un atteggiamento sereno.
      "Se mi amate vi rallegrereste perchè vado dal Padre mio" (Gv 14, 27ss) pensiamo che bello, forse parlerà anche di noi, forse dovremo passare un tempo difficile, sofferente, ma stiamo ben sicuri che se abbiamo confidato in Lui e amato, tornerà a darci gioia e consolazione, ancora ci invita a restare con Lui perchè e "la Vera Vite" (Gv 15,1ss), che ci dona la vita, ci nutre, ci consola, non stacchiamoci da questa vite facciamo in modo che siamo dei tralci forti e robustosi, che vogliamo portare molto frutto, e che "il Padre che vede nel segreto" (Mt 6,6), possa potare questi nostri frutti per beneficare tante anime bisognose di salvezza e di consolazione, di vicinanza e affetto, sostegno e conforto, "se rimaniamo in Lui potremo chiedere qualsiasi cosa al Padre" (cfr. Gv 15,1ss), non distacchiamoci da esse che da la vita e la gioia ai nostri giorni, chi non vorrà rimanere in Lui il Padre poterà i frutti e verranno dati alle fiamme.
   Sentiamoci suoi figli amandoci di cuore e saremo felici, ma per vivere completamente come uomini risorti e amanti dell'amato, dobbiamo amare e tenere stretto il comandamento più caro al Signore "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi" (Gv 15,12ss), io ho dato l'esempio fatelo anche voi, ci chiama amici, ci farà conoscere il Padre, cosa ci potrebbe dare di più se non la sua vita per noi, e rimanere in noi tutti i giorni della vita attraverso il suo morire per noi e stare con noi attraverso l'Eucarestia, pane di vita eterna, "Chi mangia di questo pane vivrà in eterno"(cfr. Gv 6,58), e io e il Padre saremo una cosa sola insieme a coloro che ci amano, attraverso  l'Eucarestia dono di grazia troveremo e attingeremo la fortezza e il coraggio di mare e di perdonare, non temiamo se veniamo tribolati e percossi a causa del vangelo, Gesù e stato prima di noi ad essere odiato perchè il mondo ama le cose del mondo che vanno in rovina, si estinguono, ma se noi siamo di Cristo vivremo di vita eterna, quello che importa è che le sofferenze siano veramente per il Vangelo, cioè per amore del Signore.
     Come possiamo concludere se non nel miglior modo che ci promette Gesù nella "Sesta domenica di Pasqua" amatemi "Voi siete miei amici, se farete ciò che vi comando ... amatevi gli uni gli altri" (Gv 15,9ss) di amore vero, genuino e sincero, chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui. Amen.    
Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...