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mercoledì 22 febbraio 2017

"VIENI E VEDI" SAN FRANCESCO LO HA FATTO E TU?

"VIENE E SEGUIMI" SAN FRANCESCO LO HA FATTO!

     Continuiamo il nostro viaggio con il nostro bravo "Venite e Vedete"
         Gesù ci offre di fare una esperienza, con Lui, come dire volete vedere dove abito, venite a fare una esperienza, quello che si fa per chi vorrebbe intraprendere o al massimo una esperienza vocazionale o semplicemente conoscere la vita religiosa o contemplativa, cioè Gesù è di poche parole, offre la concretezza, “vieni”, “guarda” e poi rifletti e annunci ciò che hai sperimentato, anche San Francesco lo dice quando predicate siate semplici, concreti e brevi, ciò che hai vissuto, certo la proposta di Gesù e unica non è come tante altri incontri che si fanno a volte anche giusto per far piacere, e da quella esperienza che nasce la gioia di stare con il Signore e rimanere con lui, è chiaro che Seguire Gesù c’è bisogno di abbandonare i remi dalla nostra barca e remare insieme con quelli della barca degli apostoli, non bisogna cercare se stessi ma cercare ciò che piace a Dio, cercare se stessi vorrebbe dire riconoscere tutta la sua capacità di sapere fare le cose con la propria capacità e non con l’aiuto di Dio, invece cercare Dio vorrebbe dire il saper riconoscere i doni che mi da per le capacità che posso avere, che devono avere come scopo la salvezza delle anime, e no la propria gratificazione.
             Francesco e l’esempio più bello in questo modo, Francesco non ha mai cercato se stesso, ma accettato l’esperienza che gli ha fatto Gesù, “vieni e vedrai” cose più grandi, Francesco a rinunciato a tutto per cercare dove abitava Gesù è lo ha trovato.
             Dove colleghiamo Maria in questa ottica, potremmo dire che Maria la madre di Gesù e stata la prima ad andare dietro a Gesù, a seguirlo a vederlo, li è anche costato vederlo morire, Maria ha fatto l’esperienza concreta di che significa seguire Gesù, l’incontro con il Bene, tutto il Bene, nasce quindi da questa esperienza d’amore che si e fatta, questo credere, questa fede di seguire Gesù deriva proprio d’averlo visto e incontrato, e fatto esperienza di lui. 
            Se nel vostro cuore sentite una fiamma non abbiate paura, fate una esperienza sull'invito di Gesù vieni e vedi, seguire Gesù è il seguire la via della gioia e della salvezza, l'obbiettivo vivere nella vita eterna con Lui. 
Non ci scoraggiano le tribolazioni ne i sacrifici, il vostro impegno sarà esaltato nel regno dei cieli.

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 15 febbraio 2017

"VIENI E SEGUIMI". FIDARSI DI GESU'

Meditazione sul passo biblico "Venite e vedete"


          Ci viene fatto un’invito da Gesù, quando i discepoli gli dicono “dove abiti maestro”, e Gesù gli disse: “Venite e vedete”, la sequela oltre ad essere una scelta libera, coraggiosa e gratuita cosi come è gratuito l'amore del Signore verso di noi, deve anche essere fiduciosa, avere piena e totale fiducia in Lui senza limiti, abbandonarsi nella sua volontà in anima e corpo, l’invito ad andare verso...., a camminare lasciando i proprio progetti e ad imbarcarsi sulla nave della vitaguardare avanti a fare progetti con Dio, stare giorno dopo giorno alla ricerca di Dio, è in ascolto alla sua parola,  è anche in un certo modo entusiasmante e curioso questo invito, avventuriero ma pieno di grazia e di amore, dovremo avere un cuore da bambino semplice e puro, pieno di curiosità, per andare a fare questa esperienza, questo incontro.
           Il passo di Giovanni descrive un’esperienza umana estremamente semplice, ma che è anche una delle più grandi che noi possiamo fare: l’esperienza di un incontro.
           Dunque Andrea e Giovanni incontrano un’altra persona: Gesù. Questo incontro consiste in una compagnia fra tre persone: esso viene descritto come un “andare e vedere” dove lui abitava, e “fermarsi” presso di lui. Come potrebbe essere una giovane in ricerca vocazionale che fa esperienza presso un'ordine o una congregazione per far esperienza di come vivono e il loro carisma.
                  Il brano del Vangelo ci dice che la fede è un incontro della mia persona con Gesù Cristo. L'incontro con gesù è sempre unico e personale ognuno fa una esperienza propriamente personale del Signore.
              Quindi abbiamo trovato la risposta alla domanda “che cosa significa credere?”: credere significa incontrare Gesù Cristo; l’atto di fede, nel suo contenuto più forte e più intenso, è un incontro con Gesù Cristo.
                 Che cosa accade in una persona quando incontra Gesù Cristo? L'esempio di san Francesco e quello che sbalza di gioia e di entusiasmo nel aver letto quel passo in cui diceva non portate niente con voi.
             Leggendo il brano di Giovanni si nota subito che l’incontro di Giovanni e Andrea con Gesù accade perché c’è una persona che lo rende possibile: Giovanni il Battista. E’ lui che dice loro “Eccolo, è lui, l’Agnello di Dio”, ossia è lui che ci salva.

Quando un incontro è unico? Cosa vuole dire che un incontro è unico?
Riflettiamo personalmente su queste domande, mercoledì prossimo continueremo e sapremmo qualche risposta in più Buona meditazione nella pace e nella gioia.

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 8 febbraio 2017

SAPERE AMARE IL SIGNORE!


MA VERAMENTE TI AMO SIGNORE?!
          Cari amici ho desiderio di condividere questa mia riflessione, sull'amore di Gesù, che diciamo che tanto lo amiamo, tanto lo preghiamo ma poi..... scusate il modo molto crudo di dire alcune cose, prima a me stesso e per la mia povertà d'anima, ma non serve far raggiri con il Signore perché ci conosce meglio di quanto possiamo pensare, che nessuno se la prende ma che si faccia un pensierino sulla propria condotta di vita. La pace e la gioia del Signore sia sempre nel vostro cuore.
         Quante volte mi capita o ci capita di dire che amiamo il Signore con tutta la nostra vita, ma poi sarà vero tutto ciò, la cosa più difficile come lo testimonio, io mi vedo nella mia miserevole vita che non è sempre cosi, perché se sarebbe cosi non farei tante azioni, atteggiamenti e modo di parlare, la conversione e lunga ma devo anche iniziarla a viverla, ma visto che io sono povero e forse neanche so che significa amarti Signore, allora e normale che agisco in questo modo perché non so più come comportarmi, mi arrampico a tutto, invece di confidare nella tua potenza d'amore, confido nella mia inutile sapienza umana, quant'è difficile amarti, nonostante mi hai fatto conoscere la povertà della mia anima ancora ho il cuore di pietra e ancora non mi arrendo alla mia durezza al mio voler essere migliore degli altri, ma a cosa serve tutto ciò, finché non riesca ad uscire da questo misero corpo con le sue passioni e poi dico che ti amo, se ti amerei non starei sempre piegato su di me sul mio orgoglio, la superbia, l'essere e ancor di più sentirmi migliore, e non mi vedo che sono nel mare delle tenebre, e non dico ma che sto facendo? Dove vado? Chi sto seguendo? Io che ti ho promesso di seguirti in tutto, e ancor peggio non ti chiedo aiuto perché sono pieno di me.
        O Signore allontanami da tutto questo, fa che ti ama veramente, non voglio niente, non desidero niente, che siano lontano i meriti e gli onori, che sia l'ultimo e il più disprezzato, che non valgo niente, ma non togliere che ti possa amare veramente, se il mondo non cambia è perché io non voglio cambiare, se non voglio seguire il tuo ideale perché mi è scomodo, se ho perso la pace perché ho voluto mettere in trono il mio essere tutto, Signore ti prego di aiutarmi a liberarmi da tutto questo, ad essere puro, ma che mi importa se sono l'ultimo o il primo, disprezzato o amato, buono o cattivo, ma servono queste cose se poi non conosco neanché la tua parola, mi allontano da te, ti tengo solo per colpevolizzarti, o strumentalizzarti o ancora come un opzionale, dove sono gli ardori del primo amore di quando mi hai conquistato, allora e vero che mi sono fatto prendere troppo dalle cose mondane e a Te Dolce Signore dove ti ho posto? Dove sei? O Signore perdonami allontana da me il tuo sguardo, finché io non ritorno allo stato puro a quel primo amore che mi ha conquistato il cuore ed ho detto ecco Signore che io vengo! Aiutami Signore per quando ti sto facendo soffrire.....  

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 1 febbraio 2017

Il valore di essere piccoli dinanzi a Dio.


I requisiti della preghiera

     Questa sera ero intendo nel scrivere in questo blog una piccola riflessione sulle "beatitudini" e sul "siete sale della terra e luce del mondo", ma scorrendo alcune pagine mi sono fermato, meglio ancora mi e caduta l'attenzione su questo piccolo brano, che leggerete alla fine,  che mi riguarda da molto vicino essendo un francescano, e mi e venuto in mente subito la figura di Francesco quando era in intimità di preghiera con l' Altissimo, nella sua preghiera quando parlava di se si umiliava sempre dinanzi a Dio consapevole di essere una creatura, certo questo non vuole dire che ci dobbiamo neutralizzare ma sentirci per quello che siamo, per il peccato che è in noi, una volta che noi ci rendiamo conto che siamo piccoli e peccatori quando ci troviamo dinanzi a Dio non facciamo altro che cercare di entrare nelle grazie del Signore, non siamo lì ad elogiare i nostri talenti semmai a ringraziare Dio per i nostri talenti donati da Lui per edificarli a testimonianza della sua gloria, questo sarebbe un bel atto di umiltà, questo e quello che san Francesco diceva sempre, ringraziare Dio per i doni ricevuti, certo per arrivare a tutto ciò non e facile, arrivare ad un cammino spirituale cosi forte forse passeranno anni, tra ascesi e umiliazioni, ma questo non ci deve scoraggiare ma incoraggiare a trovare sempre il bene maggiore, a cercare e ricercare la verità, ad essere in continua cammino a chiedere giorno per giorno e di aprirci il cuore insieme alla mente alle novità  del Vangelo e della vita in Cristo, quindi avere questi requisiti per accostarci alla preghiera che sono la base principale che ci apre un mondo tutto nuovo  deve essere nutrito ogni giorno dal desiderio e dalla volontà di avvicinarsi sempre di più al grande mistero di Cristo e per dialogare con lui a cuore a cuore, una volta presa coscienza di tutto ciò si incomincia a intravedere un rapporto diverso con la preghiera, con dio e con i fratelli, ci trasforma la vita giorno dopo giorno, per concludere vi lascio a questo breve passo che il Signore possa donarvi la contrazione del cuore per morire al peccato e risorgere a vita nuova in Lui ogni giorno della nostra vita, ma non come una vita ricca di noi stessi ma ricca della sua testimonianza in noi che da la gioia di testimoniare il Vangelo nella quotidianità, nel servizio, e nella carità fonte di santità. 
         Se il monaco non si vede realmente peggiore di ogni creatura, non riceverà nulla. Deve sempre pregare così: "Signore, concedimi di vedere i miei peccati e tutta la mia peccaminosa depravazione, così come sono; Signore, concedimi la tristezza e la contrizione del cuore per i miei peccati numerosi come la sabbia del mare. Non togliere il tuo Spirito santo da me; donami la gioia della tua salvezza; crea in me un cuore puro, distogli il tuo volto dai miei peccati e purifica tutta la mia iniquità" 


Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...