A COLLOQUIO CON GESU' ..
Caro Gesù oggi pensavo durante la celebrazione del mistero Eucaristico, della tua vita, morte e risurrezione dove ci hai Redento per restare tutti i giorni con noi, con quanta umiltà vieni dentro di me, e tutti noi, con quanta delicatezza ti doni a noi ed entri nelle nostre piaghe, nel nostro lebbroso per curarlo ed amarlo, perché ti appartiene, ti fai sentire con tanta dolcezza e con tanto fragore, mi dai quella forza misteriosa che solo da te può venire, tu sei il nostro maestro, che si abbassa fino a piegarsi ogni volta sulle nostre pochezze, e povertà che ci portiamo, ma non c'è lo fai pesare, ci insegni ad amare, perché sei tu che ci ami e che si rifletta su di noi, io desidererei vivere di Te che sei il mio bene, e vorrei che sia il bene assoluto, sull'esempio del poverello di Assisi, per il quale eri tutto il bene e il sommo bene, ma faccio tanta fatica, mi lascio sedurre dall'umanità, che attira ognuno, dalle cose terrene, che mi piacciono e ringrazio ogni giorno che Tu me le doni, ma il pericolo e sempre quello di andargli indietro, e di lasciarti andare, mentre tu continui ad amarmi cosi come sono con le mie attrattive del mondo ma desiderandoti, mi dai tanta fiducia perché credi in me, che possa portare tanti frutti a te graditi, e continui ad amarmi di amore indefinibile nonostante posso avere i miei fallimenti, correre dietro alle false illusioni, ma Tu sei che che ancora mi ami ed io lì rattristato perché non posso ricambiarti, ma tu non vuoi il contra cambio perché il tuo amore è incondizionato, è gratuito e fatto solo di tenero amore, e io sono sempre con il mio desiderio di volerti amarti, e di essere tutto tuo, mi sembra sempre poco tutto quello che faccio, per te e per tutti, e tu si li che mi guardi con amore amoroso perché leggi il mio cuore, che mi da pace e serenità, spero tanto che un giorno ti posso contemplare cosi come sei, e di averti amato totalmente e infinitamente, cosi come frate Francesco che ti ha incarnato e ti amato con tutto il suo essere, forse chiedo troppo al tuo cuore, ma prendilo come un bambino che chiede a sua madre di tenerlo in braccio per sentire il suo calore, accettando le varie lotte che la vita ci dona per far testimoniare il bene che ci hai donato come pegno della vita eterna.