L'ESIGENZA DI ESSERE GUARITI DA GESU'!
Il brano evangelico che oggi vorrei riflettere con voi e a me molto caro, anche perché è stato il brano che ho voluto scegliere nel 2007 mentre emettevo la professione dei consigli evangelici, si tratta di Mt 9,913,
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. 10Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli.11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate a imparare che cosa vuol dire:
Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Vorrei soffermarmi solo su due affermazioni, la cosiddetta chiamata di Matteo, e della chiamata e guarigione dei peccatori e dei malati.
Chi di noi non ha bisogno di Gesù medico delle anime cosi turbata e tribolate? O chi non sente il bisogno di essere salvato e di volersi convertire? Poi ci sono i "sani" e i "giusti" che sono felici di star cosi!
Chi sono i malati, sicuramente non quelli che hanno problemi di mal testa, è vero che Gesù faceva tante guarigioni fisiche, ma qui vogliamo intendere malati per lo spirito, cioè ognuno di noi durante l'esame di coscienza si sente bisognoso della misericordia di Dio per le proprie fragilità, deve sentire il desiderio di sanarle, e la medicina più efficace sono i sacramenti, sentire tanta speranza nelle parole di Gesù che ci vuole guarire ci dà tanto sollievo. I "sani" sono quelli che non hanno bisogno di cure, non hanno bisogno della grazia del Signore, ma solo nei momenti di bisogno, noi sappiamo che Gesù non è un distributore che lo usiamo quando ci occorre, ma ogni giorno abbiamo bisogno del esigenza di Gesù che ci cura nonostante le nostre ripetute cadute, e questi sono gli umili, i piccoli, i poveri, che cercano nel Cristo una consolazione, una speranza, una grazia e attendono la vita eterna.
Gesù chiama i peccatori e non i giusti, se guardiamo la vita di tanti santi, vediamo quale grande opera compie il Signore, il peccatore e colui che sa di essere lontano dal Signore e cerca il ritorno a Lui, prendere coscienza del proprio peccato e si sente piccolo dinanzi al Signore e chiede con cuore umile di vuole riallacciare il dialogo come figlio che si è allontanato, combatte con se stesso, ma deve essere un bisogno che parte da dentro, una esigenza di ritrovare quella dignità, per camminare nella luce. Ma Gesù e venuti anche per i giusti che si presumono perfetti dinanzi a Dio, che fanno il loro dovere e non hanno peccati, perché il loro essere apposto non li fa vedere il marcio che hanno dentro perché devono difendersi, invece il povero, l'umile, il peccatore non fa queste cose perché si presenti cosi com'è dinanzi al Signore. (Il pubblicano e il fariseo)
Un ultimo sguardo lo diamo alla chiamate, Matteo rispose prontamente alla domanda di Gesù senza dire, perché, dove, quando, il coraggio di lasciare tutto, specie la vita che faceva da esattore, quelle parole di Gesù lo colpirono cosi profondamente che subito si alzo è lo segui.
Noi quante volte ci pensiamo prima di seguirlo? e quanti progetti ci facciamo prima? O vediamo prima se ci conviene o se possiamo fare dei compromessi?
Siamo pronti a seguirlo senza fare progetti?
Il Signore ti dia pace e gioia!