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mercoledì 30 maggio 2018

LE BEATITUDINI FONTI DI RICCHEZZE.

SI POSSONO VIVERE LE BEATITUDINI

Pace e gioia a tutti voi carissimi!
Il Signore vi dia pace! 

   Questo era il saluto che san Francesco dava a tutti, e questo dovrebbe essere il saluto francescano anche se e poi e più conosciuto il saluto di pace e bene. 
    Nello scorso articolo abbiamo parlato con semplicità alcuni passi della nuova  esortazione apostolica di papa Francesco, su come ogni giorno in ogni azione possiamo sviluppare azioni di santità in qualche modo con gli esempi di tanti santi, continuando a leggere si arrivare nei capitoletti delle beatitudini, le beatitudini hanno tanto da insegnare e tanto da arricchirci, il loro contenuto è veramente enorme, un vero tesoro per poter fare un bel cammino spirituale e umano, che messo in pratica tocca tutti i nostri giorni e le nostre avversità che incontriamo durante la giornata, e nelle beatitudini ci possiamo rifugiare per consolarci le nostre attese o giustizie e trovare serenità, il Papa le descrive in modo molto semplice e pratico, senza perdere il senso teologico, biblico, spirituale. 
    Le introduce al n° 63 con queste parole:

"Esse sono come la carta d’identità del cristiano. Così, se qualcuno di noi si pone la domanda: “Come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano?”, la risposta è semplice: è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini.[66] In esse si delinea il volto del Maestro, che siamo chiamati a far trasparire nella quotidianità della nostra vita".

   Dopo aver fatto una piccola meditazione sulla beatitudini riguardando i nostri giorni, dove confidiamo i nostri sforzi, le nostre sicurezze, le nostre logiche, gli ideali, quali sono i nostri limiti e le difficoltà che troviamo nel non riuscire a superale per sentirsi liberi di donarsi sull'esempio di Cristo, in un solo pensiero le racchiude così:

  • Essere poveri nel cuore, questa è santità.
  • Reagire con umile mitezza, questa è santità. 
  • Saper piangere con gli altri, questa è santità.
  • Guardare e agire con misericordia, questa è santità.
  • Mantenere pulito il cuore da tutto ciò che sporca l'amore, questa è santità.
  • Seminare pace intorno a noi, questa è santità.
  • Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi, questa è santità.

    Scritto cosi sembra non avere senso, però se prese singolarmente dopo aver meditato ogni beatitudini e poi farsi illuminare o riflettere da queste breve parole di cosa sto cercando e come vivere penso che siano un buon punto di partenza o meditazione quotidiana su come ho vissuto la giornata con i suoi alti e bassi.
  Che poi se vogliamo aggiungere i Vangeli di questi giorni (Lunedì-martedì), dell'Evangelista Marco, "Signore cosa devo fare per avere la vita eterna?" (Mc 10,17-27) Gesù risponde: và vendi quello che hai e poi vieni e seguimi, e sappiamo bene quale sia la risposta del giovane ricco, che possiamo chiamarle le nostre sicurezze, vogliamo le sicurezze per andare avanti.
   Poi sempre nel Vangelo di Marco del giorno dopo troviamo il brano (Mc 10, 18-31) il continuo del brano precedente, troviamo Pietro che li domanda cosa ne avremo in cambio noi che ti abbiamo seguito e lasciato tutto, Gesù risponde: nessuno e mai rimasto deluso ma ha ricevuto cento volte tanto, quindi Gesù li incoraggia e li conforta, ma devono avere fiducia in Lui, anche se devono subire tribolazioni e angosce, la nostra sequela è tutto lì avere il coraggio di fidarci totalmente di Lui è della sua Parola, non dicono la stessa cosa in modo diverso le beatitudini? 
  Infatti e concludo, nelle letture bibliche e quelle patristiche, per quelli che pregano la liturgia dell'"ufficio mattutino" , troviamo l'esempio pratico sia nella vita di Giobbe che benedice Dio nella disgrazia, sia in sant'Agostino nelle sue "Confessioni", questo suo sentirsi appartenere a Dio ma distaccato dalle cose mondane. Il Signore vi benedica!


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 23 maggio 2018

LA SANTITA' NEL DIFFICILE QUOTIDIANO.

E' POSSIBILE LA SANTITA' NEL QUOTIDIANO?

Pace e gioia!
Era da tempo che bramavo di scrivere qualche mio pensiero, ma tra impegni e sinceramente anche stanchezza rimandavo, ecco perchè li pubblico sempre tardi.
Leggendo l'ultima esortazione apostolica di Papa Francesco, "Gaudete et exsultate", sono stato stimolato a questa piccola riflessione personale, sia come frate francescano sia come pellegrino verso il Cristo povero e umile, sull'esempio di san Francesco, visto che tanti studiosi vedono la spiritualità di Francesco come il cristocentrismo, ciò che lo ha conquistato è proprio la povertà del crocifisso, ma non entriamo in merito a questo argomento in quanto sia bello ma anche delicato;  è interessante come esorta alla santità il pontefice, alla missionarietà nel quotidiano, il primo capitolo come apprendere l'esempio e la testimonianza dai santi, persone normalissimi con le loro virtù e i loro debolezze, spesso vediamo i Santi come persone perfette e e "super", invece anche loro hanno avuto momenti difficile ma anche caratteri non troppo angelici se cosi si può dire, ma ciò che li differenzia è il loro amore unico a seguire ed imitare Cristo,  il secondo capitolo a partire specialmente dal n° 36 al 50 come dice, la santità potrebbe essere in ogni azione che ci si può fare, anche qui pensiamo che la santità è un qualcosa di exstra invece quanto bene si potrebbe fare in ogni momento, che poi non chiamiamo santità ma carità o opere di bene, l'importante non si è falsi umili, non vorrei allontanarmi troppo dal pensiero, è non come i pensieri filosofiche o le correnti eretiche false cattoliche, questo è stato il grande problema lungo i secoli che ancor oggi in tanti cedono dietro a queste cose, che non portano a Dio ma a se stessi, come lo gnosticismo, la santità e nella sapienza della conoscenza, oppure dalla sola volontà umana, dalla propria capacità, come il pelagianesimo, tutto ciò porta ad una santità ma senza umiltà ne di carità, come ci insegna la Chiesa dai primi secoli ad oggi, ma sulle nostre capacità e bravure di apparenze, oggi il rischio dell'apparire e molto forte per prevalere o ottenere poteri si pensa molto alla propria immagine, è queste due correnti eretiche ancora oggi come sono presenti, in particola dice il Pontefice nei nostri seminari teologici e di formazione, non c'è bisogno di scandalizzarsi in questo, purtroppo questo è il rischio della sapienza umana se non e accompagnata dalla santa umiltà e carità, infatti il Papa Francesco riporta l'episodio di san Francesco con Sant'Antonio che lo studio non deve portate solo ad una conoscenza ma anche ad una testimonianza di vita. Una santità senza incarnare la carne e la sofferenza del Cristo attraverso l'altro non è vera santità. 
Concludiamo queste sintesi, forse anche troppo sintesi, dicendo con le parole della Enciclica "disincarnando il mistero, preferiscono << un Dio senza Cristo, un Cristo senza Chiesa, una Chiesa senza popolo>>, questo è il frutto di quando si conosce troppo e si fa in modo di crearsi un "nuovo vangelo".
Il bene che possiamo fare ogni giorno, in ogni istante, in ogni azione, mai nessuno c'è lo può rinnegare, anche se riceviamo il male, quel bene compiuto rimarrà sempre bene compiuto, specialmente se fatto con il cuore, nonostante fatto con sofferenza, qui sta la logica di Dio, andare oltre, le sacre scritture ci dicono che merito riceverei se pratico il bene per interessi, ma fare il bene perchè e la mia scelta di cristiano seguace di Cristo che mi porta a fare questo, è non altro, i scandali aumentano giorno dopo giorno, specialmente contro la nostra religione, ma finchè c'è sempre quel bene che si cerca di fare in maniera gratuità non scavalcherà mai il male che ci è dinanzi, crediamo sempre in cristo vera salvezza e speranza nostra. Il Signore vi benedica! 


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 9 maggio 2018

Il valore della nostra fede

CAPIRE L'IMPORTANZA DELLA NOSTRA FEDE!

Ritornato poco meno di una settimana dalla terra della Grecia, devo dire una esperienza molto bella, specialmente in una terra non del tutto cattolica, ma ortodossa di cui abbiamo fatto esperienza con una comunità locale di cui ci hanno accolti è offerti un loro prodotto come segno di ospitalità, mentre ci raccontavano un pò della loro storia e vita di monasteri, insieme alle nostre domande, un piccolo episodio di "dimenticanza" abbiamo chiamato immediatamente tramite guida ed agenzia il loro monastero, che solitamente non rispondono loro, chiesto la nostra "dimenticanza" ci hanno detto tranquilli che è già partito un nostro collaboratore per raggiungervi, anche se si voleva ritornare indietro, piccoli gesti di "carità" che rimangono impressi. 
Nell'ultimo giorno abbiamo celebrato l'Eucarestia nell'unica chiesa cattolica dei francescani del luogo un frate ci ha raccontato un pò l'esperienza "cristiana cattolica" del luogo, molto bella anche quella, così anche come quella del  viaggio in Turchia ancora più difficile da convivere.
Tale esperienza vissuta anche noi in qual modo, mentre si stava celebrando l'Eucarestia all'Aperto ad esempio Veroia nel luogo dove si trova la "tribuna" da cui San paolo ha annunciato anche qua la Parola del Vangelo, sarebbe in una piazza grosso modo, poco dopo era arrivata una classe di studenti che ci guardava cosa si faceva, la nostra guida li ha spiegato cosa si faceva in quel momento, e mentre se ne andavano per ritornarci poco dopo, il sacerdote elevava l'ostia consacrata, e questi guardavano perchè questo sacerdote faceva vedere questo pezzo di ostia mentre tutti stavamo in ginocchio a (terra), per noi era normale ma per chi non sa sembra tutt'altro, che dire dovremo dare molta più importanza al mistero che celebriamo, che tante volte le distrazioni le diamo come scontato, invece in "terra straniera" quando non è "normale" si comprende come sia importante quella celebrazione che stiamo vivendo, in quella settimana mi ricordo che abbiamo celebrato in vari posti, boschi, strada, piazze giardinetti, in qualche parte ci hanno anche proibito, questo fa capire molto, a pensare che in quei luoghi come Tessalonica, Corinto e via dicendo inizio la prima comunità chiamata "cristiani", dove paolo a lavorato duramente per evangelizzare quei luoghi, dove ci fù anche il primo battesimo a donna Lidia, ed è emozionante camminare in quei luoghi ora rovine, tra Tempi, miti, leggende, c'èra anche qualcuno come paolo che cercava di portare sulla via buona quelle persone che si affidavano a dei che non guarivano, ecco che per fare una esperienza di fede della propria fede bisogna vivere o fare una esperienza di questo genere, vivere la propria fede nei luoghi dove non si vive la propria religione è comprendere quando sia importante viverla in pienezza nonostante le proprie fragilità, ecco perchè alcuni santi come san Francesco volevano andare in missione e cercare di evangelizzare con la propria vita, per far capire quando sia importante è vera la loro testimonianza del vangelo e saperla rafforzarla in loro nel vivere in quei luoghi di disagio e difficoltà a rischio della propria vita. Pace e gioia.    


Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...