Nel nome del Signore la pace e la grazia sia con voi e con le vostre famiglie!
In questa settimana troviamo la Parola del Signore, viva e penetrante come sempre, questi giorni ci tocca nel profondo, nelle nostre abitudinarietà del quotidiano, la nostra fragile condotta, tranquilli non voglio essere tragico e pessimista, ma per far comprendere come sia facile che cadiamo anche e penso involontariamente in queste cose.
Nel Vangelo di Mt 7,1-5 (lunedì); un Vangelo molto breve ma cosi intenso è attuale, il giudicare è il saper guardarsi prima di guardare, a volte ci è cosi facile parlare degli altri che non avvertiamo che stiamo facendo del male gratuito, anche se e solo un confronto o a fin di bene o un semplice ragionamento, a volte dall'apparenza non giudichiamo per essere "santi", ma nel cuore cosa nascondiamo?
Il saper togliere la trave nel proprio occhio c'è bisogno di un cammino di consapevolezza delle proprie fragilità, rabbie, fallimenti, ma anche tanta grazia che il Signore ci dona ogni giorno, non dico che sia sbagliato salvare l'altro mentre noi siamo messi male, ma che sia un camminare insieme, un cammino di amore e di conversione, un sapersi avere cura l'uno con l'altro,sapendo accogliere a vicende le proprie fragilità.
Nel vangelo di Mt 7,6.12-14 (martedì); anche in questo Parola di vita breve ma intensa di valore che a volte ci sembra svanire nel nulla, "tutto quanto che gli uomini facciano a voi, voi fatelo anche a loro", quante volte diciamo ho sempre fatto del bene ed ora..? Oppure dove è andato a finere il bene che ho fatto per ricevere tutto ciò..? Ma la domanda che mi viene è il bene che ho fatto, perchè l'ho fatto e perchì? Chi mi ha spinto a farlo? da parte mia queste dovrebbero essere domande importanti, non ci deve essere una risposta, ma una fiducia totale in Dio per il mio operato piccolo o grande che sia, faccio del bene perchè mi aspetto un qualcosa?
Ecco che entrare nella porta stretta significa non suonare le trombe, non essere orgoglioso del bene, ma umile, silenzioso, caritatevole e sapersi nascondere è specialmente pazientare con gioia nel cuore.
Continuando con il Vangelo di Mt 7,15-20 (mercoledì), riconoscere l'albero dai suoi frutti, quante volte davanti all'apparenza vediamo che delle persone ci sembrano buoni, dolci e santi, ma poi non fanno ciò che dicono, è solo un vantarsi, un mascherare, la testimonianza, quella che spesso parliamo è quella che ci arricchisce, e nei piccoli gesti, nel quotidiano, ma specialmente nella propria vita, l'onesta con se stesso, essere veri con se stessi, l'umiltà per la propria persona, che ci fa capire che quella persona nasce ed e maturato da un buon albero, che ha saputo dare buon frutto, da dove deriva questo dar buon frutto, dalla pazienza, dalle umiliazioni, dal silenzio, dal saper meditare, dal saper amare l'altro sull'esempio di Gesù, perciò non pretendiamo che tutto vada bene qualche caduta ci fa bene per la nostra crescita, anzi ringraziamo il Signore che ci ama.
Nel Vangelo di domani di Mt 16, 13-19 (venerdì); Dopo tutto ciò che il Signore ci ha voluto indicare in questi giorni e ci ha messo in guardia su come camminare nella retta via, se siamo d'accordo oppure no, abbiamo una domanda: Chi pensiamo che sia il Figlio dell'uomo? Poi va più in profondità e dice ma voi chi dite che sia?
Noi lo seguiamo, lo contempliamo, lo amiamo, ma perchè?
Vi auguro una buona serata con la benedizione del Signore per intercessione dei Santi francescani.