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mercoledì 28 ottobre 2015

I BEATI ....TU PUOI ESSERE COME LORO.

BEATI NELLE BEATITUDINI ...
Ci avviciniamo alla festa di tutti i Santi, e oggi leggendo il Vangelo di quel giorno parlava delle beatitudini, beati .. beati.. beati..., e leggendo l'introduzione mi e venuta questa riflessione.
Quante volte ci e capitato di dire .. beati loro.., beato te.., magari fossi beato..., certo non sempre lo diciamo nel significato teologico- spirituale, ma e anche un modo di dire, un privilegio, diciamo cosi, 
ma in fondo perchè Beato, forse si e saputo attendere, pazientare, aver avuto pazienza nel sopportare, credere in qualche cosa, o semplicemente come carattere che si e silenzioso, che non si ribella, non si ci diventa nervosi, chi sa quanti beati ci saranno nel mondo, ma sapranno che sono beati per il regno dei cieli? Solo perchè si comportano in una maniera rispettosa, amorevole, caritatevole, ma anche di sottomissione a volte, di ingiustizie, di sofferenze e sacrifici. Leggevo nel pomeriggio, che spesso quando parliamo di santi e via dicendo ci sembra di parlare con un'altro mondo che non ci appartiene, invece no! Leggevo, cosa che ho sempre pensato ma che e difficile a comprendersi, i santi come i beati e via di seguito, erano e sono stati persone normalissime, hanno avuto i loro problemi, le loro sofferenze e persecuzioni, chi legge le biografie dei santi lo può capire, ma cos'è che li ha resi cosi, eppure noi tutti attraverso il battessimo siamo chiamati tutti alla santità di vita nella libertà dei figli di Dio, è stata la loro perseveranza nella preghiera, farsi plasmare il cuore dall'amore di Cristo, lodare e ringraziare il Signore, ma la cosa ancora più importante e che sono consapevoli della loro natura umana, cioè delle loro imperfezioni, del loro peccato, avete mai visto un santo che si esaltava e dicesse io sono perfetto per la santità? Vediamo ad esempio san francesco di Assisi come si riteneva, noi siamo tutti preziosi davanti a Dio, tutti e tutti allo stesso modo, con lo stesso amore, la stessa misericordia, ma nella nostra libertà che ci distinguiamo, li c'è la differenza, è li che c'è la santità, è li che c'è il cambiamento, li dove orientiamo il nostro futuro, la nostra vita, questo non vuol dire rinunciare ai grandi progetti, ma saperli orientarli con le giuste scelte, di cose ne vorrei dire ancora tante, ma non voglio essere noioso ne superficiale, vorrei concludere dicendo mettiamo le nostre mete, i traguardi, obbiettivi, anche i successi nelle mani del Signore, confidiamo in Lui, rivolgiamoci a Lui, facendo intercessione presso la Vergine Maria, con l'aiuto e l'esempio dei santi, testimoni concreti dell'amore del padre e della vita eterna. Amen.  


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 21 ottobre 2015

STARE ALLA PRESENZA DI GESU'

STARE ALLA PRESENZA DI GESU'

        Se vorremmo fare l'elenco dei santi che passavano ore intere davanti al Santissimo Sacramento c'è ne sarebbero tanti, ma cosa li attraeva per tanto tempo per stare ore intere? 
               La domanda classica ci dice ma non facevano altro durante la giornata? 
Eppure si si donavano totalmente al servizio degli altri, dei più poveri, dei sofferenti, al sacramento della riconciliazione, visita agli ammalati, alle mansioni comunitarie, alla predicazione, eppure trovavano tempo per adorare il Signore, come dire non amavano perdere tempo, non so , si potrebbe dire che il loro riposo era stare dinnanzi all'Eucarestia.
Ma cosa li attraeva?
        Sicuramente non erano le formule di preghiera che recitavano e le devozioni pie, ma era la contemplazione del mistero che si incarnava in quel tabernacolo, in quel pezzo di pane, rimanevano come estasiati, immobili, il loro dialogo era un dialogo profondo, intimi, penetrante, amoroso, avevano capito il vero significato dello stare dinanzi all'Eucarestia, facendosi piccoli, leggendo qualche storia di santi ognuno di loro descrive in un modo unico lo stare dinanzi all'Eucarestia, cosa rappresentava per loro l'Eucarestia per noi sembrerebbe un'altro modo di pensare di amare e di agire, eppure e la stessa, anche se sono passati secoli di storia, nonostante le sofferenze che potessero soffrire, le persecuzioni, le tribolazioni, le angosce, e i santi di queste cose veramente ne hanno passate tante, eppure continuavano ad adorare, a contemplare, ad amare, erano immersi in un mondo diverso, eppure vivevano tra noi, con i loro modi, il loro carattere non sempre delicato, non erano distaccate da nessuno anzi erano ancora più vicino alle persone, più si caricavano delle sofferenze più donavano al Signore perchè potesse intercedere presso di loro. Mi verrebbe ancora da dire tante cose, forse buone o inutili non saprei, ma voglio lasciarvi con un racconto che mi porto sempre con me di un bambino che ogni volta usciva di casa per andare a  scuola o a giocare, passava vicino ad una chiesa vicino casa ogni volta, ogni mattina si fermava anche solo per un semplice segno di croce per dire buongiorno Gesù e andava via subito, un giorno questo bambino, ragazzo ormai si ammalò e ricoverato, dispiaciuto di non poter passare più dinanzi a quella chiesa per salutare Gesù, una mattina senti aprire la porta e c'era una persona che gli disse buongiorno fratellino, quella persona era Gesù.   



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 14 ottobre 2015

Maria Vergine "donna dell'umiltà"

“Vita di unione con Maria donna dell’umiltà”
                                                                     
   Cosa vogliamo intendere con questo titolo?
                Cosa intendiamo noi per umiltà? Se non essere poveri interiormente, accettando e sottomettendoci alla volontà di Dio; E cose la volontà di Dio? Se non il suo progetto per noi? Certo l’umiltà ha radici molto più profonde e teologicamente una vita completamente donata nelle mani di Dio. “E il cosi detto scendere dai gradini, o forse si ha paura di non essere accettato e quindi mi devo far rispettare”? Dio mi ama così come sono, non c’è bisogno di essere il migliore, finché non sradichiamo tutto il nostro essere per noi stessi sarà difficile accettare anche una piccolissima “sfida”, io sono sicuro convinto che per arrivare a gradi mete bisogna partire dal basso, e sono certo che l’umiltà e il trampolino di lancio per la carità perfetta;
                Tutto questo ci è di esempio la Madre, la nostra Madre Maria in unione con la sua vita e quella del Figlio. Tutta la vita di Maria santissima - se si considera con attenzione - è una dimostrazione chiarissima della sua umiltà. “Tale virtù in lei fu così ineffabile che non può essere adeguatamente esaltata, perché né dagli uomini né dagli angeli fu mai sufficientemente compresa nella sua impenetrabile profondità”.       
      "L'umiltà è fondamento e custode delle virtù", dice San Bernardo, e con ragione. Senza umiltà, infatti, non vi può essere alcun'altra virtù in un'anima. Anche se essa possiede tutte le virtù, tutte verranno meno se viene meno l'umiltà. 
                Sant’Isacco riassume il suo trattato sull’umiltà in queste cose: “Dall’esilio, dalla povertà e dalla vita solitaria scaturiscono l’umiltà e la purezza di cuore”.
                Come allora vivere una vita di unione con Maria, se non conosciamo le miserie del nostro essere?
                Se Maria vive nel profondo della mia anima dove è presente. Avendo allora intimamente compreso questo, non posso restare indifferente. Lo Spirito Santo, che mi ha illuminato la mente, mi spinge pure ad agire in conformità. Se Maria e presente nella mia anima, la mia anima, a sua volta deve tenersi presente in Maria. È una presenza che esige presenza. Consapevolmente. Contraccambiare questo tipo di presenza di Maria in me deve essere un costante anzi continuo nutrirmi di Lei crescendo alla Sua presenza nell’unione intima con Lei.
                Concludiamo con san Luigi Grignon che dice: << Bada a non credere, o anima mia predestinata, che sia cosa più perfetta andare direttamente a Gesù, direttamente a Dio con l’opera tua e la tua intenzione: “L’opera tua, la tua intenzione, se tu vuoi andarci senza Maria, sarà di poco valore. Se invece ci vai per mezzo di Maria, allora è in te l’opera di Maria e quando fai e pensi sarà molto nobilitato e degno di Dio”>>. 
Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 8 ottobre 2015

SAN FRANCESCO ... 800 ANNI DI STORIA.


SAN FRANCESCO ...
E appena trascorso qualche giorno dalla festa di san Francesco, e ancora si sente area di festa, che dire di san Francesco, di lui si dice tanto, forse anche troppo ma non e mai abbastanza per poterlo comprendere del tutto ciò che ha fatto, detto e vissuto, specialmente interiormente, sono passati quasi 800 anni che sorella morte lo prese con se, ed ancora si sente nell'aria la sua presenza, il suo modo di fare, indelebile il suo amore per le creature e per il creato che al giorno di oggi si parla tanto ma si opera poco, si nomina il suo nome spesso ma non per prendere il suo stile di vita e concretezza, e visto spesso come colui che ha tanto amato la povertà e ancora oggi la prima cosa che si nota, almeno per esperienza, quando incontro qualcuno "ma Francesco era povero", qui si dovrebbe aprire una grande parentesi ma l'attraversiamo e spesso dico non bisogna vedere solo il lato esteriore ma anche quello di cui vivi dentro di te, poi bisognerebbe dire che se uno camminerebbe cosi tra la gente come lo accoglierebbe, poi bisognerebbe vedere il contesto dell'epoca storica e i suoi contenuti, ma con tutto ciò ancora risuona il suo nome, la sua vita, la sua testimonianza, lo si ricorda come fratello di tutto e di tutti, colui che ha dato un segno tangibile verso coloro che all'epoca erano esclusi dalla società, i lebbrosi ad esempio, ma Francesco a sofferto anche tanto per lui, per i frati, per le tante persecuzioni che ha subito che non stiamo qui a dire, diciamo che per la sua vita "privata" o "segreta" se si può dire cosi, quando andava tra i boschi in solitudine a pregare Dio nessuno sa realmente cosa accadeva in quei momenti, gioia, sofferenza, pianti e tenera preghiera, fermiamoci un attimo a pensarci ci verrebbe la pelle d'oca, quanta intimità ed effusione c'era in quei momenti, la preghiera che si concretizzava e arrivava al suo punto massimo di contemplazione e di misticismo, ecco perchè forse dopo otto secoli di storia ancora si sente il profumo di Francesco, perchè quella stessa sua preghiera che effondeva e rimasta infusa nel tempo che ai giorni d'oggi annebbiata tra delusioni e tristezze della povertà dell'uomo che non sempre se ne rende conto e che neanché sa rendere lode con la sua umiltà a Dio per il dono della propria vita come hanno saputo fare i santi sapendosi spogliare di se stessi e rivestendosi del profumo del Cristo Risorto.
Possa San Francesco tu che sei stato l'amante per eccezione dell'Altissimo Onnipotente intercedere presso i nostri cuori offuscati da questo mondo che si adopera ad allontanarci dal vero bene, dal vero amore, dalla vera gioia, dalla vera felicità di poter vivere nell'amore pieno del Signore, Via, Verità e Vita. Amen. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...