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mercoledì 29 giugno 2016

La distrazione nella preghiera.

I PERICOLI DELLA DISTRAZIONE 

Quante volte ci capitano le distrazioni nella preghiera, con la bocca lodiamo il Signore ma in realtà pensiamo ad altro o meglio ancora "l'altro" ci impedisci ad avere l'attenzione su ciò che stiamo facendo, diciamo che sia anche normale e può capitare, ma non bisogna neanche prenderlo con leggerezza, se vogliamo instaurare un rapporto vero con il Signore se vogliamo avere un dialogo intimo con Lui. 
       Se per un favore particolare ti sei concesso una piccola distrazione durante la preghiera e non hai vigilato abbastanza sui tuoi occhi, sulla tua lingua e sui tuoi pensieri, perché attratto da altro, un semplice esempio potrebbe essere questo: sei attratto da una pianta particolare e pensi alla sua bellezza e non a quello che stai facendo quando lodi il Signore. Così il calore se n’è andato e ti ha lasciato un vuoto: ciò è male, proprio perché anche per un'attimo l'attenzione al Signore e passato in un secondo piano, se vogliamo fare un esempio su san Francesco si racconta nelle Fonti che un giorno Francesco fece un vaso di terra cotta con le sue mani e se ne innamoro di quel vaso un giorno si accorge che la sua attenzione era più su quel vaso costruito con le sue mani mentre pregava il Signore ma non era in comunione tra mente e cuore quindi lo distrusse. 
         Ritornando a noi affrettati a ristabilire la dovuta disciplina interiore oppure a riceverla di nuovo in risposta alle tue preghiere, una santa di cui il nome non mi ricordo desiderava pregare con la mente e il cuore Dio si racconta che ella riprendeva quella preghiera dall'inizio finché non la recitava senza pensare ad altro. 
      Rinchiuditi e non far altro che pregare e leggere cose riguardanti la preghiera finché la tua attenzione non si unirà a Dio nel cuore e vi si stabilirà uno spirito di contrizione ed una calda tenerezza: questo spirito ti farà capire chiaramente se sei sulla buona strada o se te ne sei allontanato. 
       Potrebbe sembrare che tu consideri l’attenzione alla preghiera come fosse un’austerità eccessiva, mentre invece è la radice di tutta la nostra vita spirituale interiore, non bisogna spaventarsi se le prime volte non riusciamo a concentrarci ma pian piano con il desiderio di avere un rapporto stretto con Dio attraverso la preghiera è un cammino che si fa con il tempo. 
       Questo è il motivo per cui l’avversario vi si accanisce particolarmente contro, usa tutti i mezzi possibili per rappresentare immagini attraenti davanti agli occhi dell' anima e suggerisce pensieri di distrazioni o di favori particolari, bisognerebbe dirsi a se stesso adesso sono impegnato con il Signore senza pensare ad altro anche se le preoccupazioni a volte ci assalgono.

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 22 giugno 2016

I FRUTTI NATURALE E QUELLI DELLA GRAZIA NELLA PREGHIERA.

NELLA PREGHIERA TROVIAMO I FRUTTI NATURALI E QUELLI DELLA GRAZIA.
   Continuiamo il nostro cammino per cercare di capire per viverla intensamente, la preghiera porta in se anche dei frutti naturale che poi vengono arricchiti da quelli della grazia per una vita vissuta in pienezza nella sua volontà.
      Nostro compito è l’arte della Preghiera di Gesù, poterla approfondirla, comprenderla e contemplarla per concretizzarla verso il nostro prossimo.             per fare questo dobbiamo cercare di adempierlo in maniera molto semplice, con l’attenzione nel cuore, cioè se vado a pregare devo pensare solo a pregare alla relazione che sto avendo lasciando per qualche minuto fuori i problemi e altro, e conservando sempre il ricordo di Dio. 
         Questo produce da solo i suoi frutti naturali propri della preghiera: raccoglimento della mente, devozione e timore di Dio, ricordo della morte, quiete nei pensieri e un certo calore del cuore. Tutti questi sono frutti naturali della preghiera del cuore chiamata cosi come preghiera intima e personale, un rapporto di dialogo strettamente personale tra due persone, non sono il frutto della grazia; questo dobbiamo tenerlo ben presente, altrimenti ci vantiamo agli occhi degli altri e ai nostri e diventiamo orgogliosi, perciò queste cose ripeto sono cose normali per chi fa una vita cristiana. 
Invece la nostra preghiera comincia ad aver valore solo quando sopraggiunge la grazia, quando si e instaurato un rapporto di fede e di amore e l'opera di Dio inizia ad operare in noi
         Finché abbiamo soltanto i frutti naturali della preghiera, tutto quello che otteniamo è inutile, sia in sé che di fronte al giudizio di Dio: la venuta della grazia è infatti il segno che Dio ha guardato a noi nella sua misericordia. 
         Non posso spiegarti con precisione come si manifesta questa azione della grazia perchè ad ognuno e personale l'incontro con Dio e Dio con noi, l’unica cosa certa è che la grazia non appare prima che abbiano fatto la loro comparsa questi frutti naturali della preghiera interiore. Pace e bene.

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Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 1 giugno 2016

PREGARE CON IL CUORE.

PREGARE CON IL CUORE.

Quante volte desideriamo capire come si prega, per chi si prega e a chi si prega, in questi appuntamenti in maniera sempre sintetica e semplice cercheremo in qualche modo di dare qualche consiglio per sentire i frutti della preghiera e crescere in essi.
Iniziamo a guardare le primizie della preghiera, quali sono le prime cose da fare e da comprendere.                                                                       Prima di tutto bisogna avere l'attenzione e la calda tenerezza del cuore, anche l'ambiente contribuisce per una buona preghiera, oltre allo stato d'animo, che spesso e sempre o distratto o agitato o deluso, ma ci sono alcune regole fondamentali da dover seguire per iniziare una buona preghiera.
Qualsiasi regola di preghiera, vocale, formale, mentale, contemplativa e via dicendo, se viene seguita fedelmente con un certo ritmo e una certa intensità, dedicarsi esclusivamente quei pochi minuti solo a lei, produce come primizie l’attenzione e una la calda tenerezza del cuore, ricordiamoci che quando si prega si è in dialogo con Dio, ma questi sentimenti nascono soprattutto dalla pratica della Preghiera di Gesù, 
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio abbi pietà di me, peccatore.   più la si dice in maniera intensa con tutto se stesso più essa apre le porte alla preghiera come relazione filiale con Dio,  che è ad un livello più alto della salmodia e delle altre forme di preghiera, attenzione però questo non vorrebbe dire che sminuisce, ma che fa capire il valore e l'importanza di questa semplice ma profonda preghiera.                                                L’attenzione nel pregare con calma e senza fretta, fa nascere la calda tenerezza del cuore, il voler stare sempre più tempo in questa relazione - dialogo, la quale a sua volta accresce l’attenzione. Entrambe si rafforzano, sostenendosi l’un l’altra. Conferiscono profondità alla preghiera, stimolando poco alla volta il cuore:  evitando la distrazione e i pensieri futili, conferiscono purezza alla preghiera. La vera preghiera è un dono di Dio, così come lo sono anche l’attenzione e la calda tenerezza del cuore. Pace e bene.

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Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...