E' proprio vero che nei vangeli della quaresima, ma anche nelle altre letture, come nella liturgia delle ore, c'è una ricchezza inestimabile per un cammino quaresimale, carico di fede e di speranza, un cammino che chi vorrebbe camminare realmente dietro la croce, portando la croce e morendo con essere, può risorgere per l'eternità, ma anche per vivere in nostri giorni in modo diverso senza tutta questa violenza che un pò il mondo un pò noi stiamo dando valore, il bene ormai ci dobbiamo pensare un attimo a capire cos'è o chi lo fa ancor meglio il segreto per farlo dove lo troviamo, eppure c'è tanto bene nel mondo ma non si nota, non fa rumore, non fa notizia, o semplicemente un pensiero superficiale, ricordo una volta ero in viaggio in treno e mi stimolarono a parlare un pò della vita francescana e raccontando alcuni episodi di provvidenza e di carità, esclama una Signore distinta disse: "che bello sentire che ancora esistono queste cose", questo mi fa capire che di bene ormai non esisteva più nel suo quotidiano, invece dovrebbe essere questo il vero quotidiano, non voglio dilungarmi in questo tante opere buone facciamo e anche spontanee, che tengo conservate nel silenzio del cuore, ma si vive poi in un modo diverso, felice, sereno con la voglia di vivere e di fare tanto altro ancora. Ritornando al discorso dei vangeli di questi giorni, come scrutano i cuori, da quanti anni li ascoltiamo e riascoltiamo, però notate ogni volta come ci segnano in modo diverso, come si stimolano a viverli in modo diverso o più da vicino, nonostante le difficoltà di tutti i giorni, dove si fa sempre più fatica a metterli in pratica, ma non per tutti ringraziando il Signore.
Se partiamo dal vangelo di venerdì prima settimana di quaresima, Gesù ci invita a riconciliarsi prima con il fratello e poi emettere un giudizio sano e costruttivo, solo quando mi vedrò onesto e sincero con me stesso posso giudicare o ammonire il fratello perchè mi sono già esaminato io, senza essere ne scrupolosi e altro che sappia,, se andiamo avanti sabato ci accorgiamo che il vero amore, la conversione, saper uscire dalle nostre logiche, rompere gli schemi e amare chi non mi ama, pregare per il nemico, per chi non riesco a perdonare, o non voler un rapporto, l'essere sbattuto la porta in faccia, o rinfacciato, la preghiera farà effetto quando io sull'esempio di Gesù sulla croce perdono i miei malfattori e li auguro il paradiso, non sono cose da santi ma da veri cristiani, la serenità viene dopo la buona lotta, la perseveranza, la mitezza, in credere nel seguire un bene più grande, se no cosa facciamo di straordinario se non quello che fanno i pagani o pubblicani? Le apparenze che non portano frutti; Nel Vangelo della domenica cioè della trasfigurazione, possiamo vedere in maniera molto larga il "premio" delle opere buone, di una vita vissuta nella donazione, nel servizio attraverso sofferenze, Gesù ci rivela il suo vero volto, ciò che Lui è veramente, la gloria della beatitudine, non c'è vera gioia se non attraverso la sofferenza o il venerdì santo o la passione come raccontano alcuni santi, ovviamente bisogna interpretarla questa sofferenza e capirla cosa vuol dire e come viverla, (non è il mal di testa), è per questo c'è bisogno di sape ascoltare, saper pazientare, saper amar nel silenzio, saper andare avanti, chi? Il Maestro attraverso le sacre scritture; Senza misericordia non si perdona, dobbiamo imparare che come parliamo cosi parleranno, come giudichiamo cosi ci giudicheranno, come sapremo perdonare cosi ci sapranno perdonare ma anche se non ci perdoneranno, e ci sono tanti casi che vedo o che ascolto, ma l'importante e averlo fatto di proprio cuore prima con se stesso e poi con l'altro, è il vangelo di lunedì, con la misura con la quale misurate cosi sarete misurate, tenere a bada le passioni come i rancori, cosi vedremo l'altro come piccoli crocifisso che ci perdonano, perchè non dovremmo perdonarli anche noi a loro? L'esempio, la pratica, una buona testimonianza, la sincerità come l'umiltà nelle cose vale più di grandi e mirabili opere per apparire giusti e perfetti, c'è lo dice il vangelo di martedì non bisogna pesare sugli altri le nostre angosce o le nostre repressioni, ma essere veri e leali, ci costerà fatice e vergogna, ma in cambio c'è la serenità e sonni tranquilli, anche se non ci applaudono o ci chiamano "maestri" ringraziamo il Signore, perchè almeno abbiamo qualcosa ancora da imparare, la non esultanza delle proprie vittorie e il premio per la felicità eterna, in Colui che veramente ho creduto è mi sono fidato; Gesù ormai si avvicina la passione, a Gerusalemme, tutto si sta compiendo, la volontà del Padre si sta realizzando per la nostra salvezza, chissà se un giorno lo comprenderemo tutto questo amore che Dio riversa ogni giorno su di noi, quel Dio che si fa pane e scende su di noi per restare con noi, vivere con noi, ciò che cerca che lo portiamo sempre in noi, nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, nel nostro triste e sofferente quotidiano, ma anche nelle gioie di tutti i giorni, le soddisfazioni, le vittorie, insomma vuole vivere 24 ore su 24 con noi, anche nei momenti di rabbia, quindi concludiamo questa lunga chiacchierata invocando la sua benedizione, la sua presenza in noi attraverso lo Spirito Santo, con la guida della Vergine maria e sull'esempio di tanti santi, di san francesco suo vero imitatore e testimone reale del vangelo,
Il Signore ti dia pace e gioia!