IN CAMMINO VERSO LA
PASQUA DEL RISORTO
Ci avviciniamo sempre di più, alla
grande liturgia che racchiude tutte le liturgie, per arrivare con cuore libero alla Pasqua, per questo dobbiamo percorrere la nostra vita, non possiamo arrivare alla vita spirituale
se prima non conosciamo la vita umana, con le sue passioni, le sue cecità, i
suoi limiti, ma anche le sue capacità, i suoi doni, i suoi carismi, un cammino
di fede comporta anche un cammino umano di sensibilità, di rispetto, di
accettazione delle proprie capacità e doni, come allo stesso modo l’accettazione
delle proprie piccolezze, delle fragilità, delle proprie povertà. Ad esempio: "Perché
invidiare l’altro per le sue capacità ed ignorare le mie che sono sempre dono
del Signore?" San Paolo ci ricorda che ognuno ha i suoi carismi che li esercita
come li ha ricevuti, invece di invidiare devo imparare a ringraziare il Signore
perché insieme possiamo costruire un’unica fraternità; Oppure perché certe
azione mi urtano? Siamo sicuri che sia l’altro che sbaglia? Non potrebbe essere
che in quel gesto riscopro un qualcosa che non accetto di me stesso, e faccio fatica
a conviverci? Se invece provo a metterci una motivazione sana ed equilibrata
potrebbe uscirne fuori un qualcosa di bello che non sapevo di avere. O ancora, perché
quando non ricevo ringraziamenti sono spento nonostante dico io faccio tutti in
maniera gratuita e non mi sento felice? La gratuità rende l’anima libera e
serena, eppure San paolo ci ricorda il cantico della carità, "La carità non
chiede ma dona sempre", ed ancora perché faccio fatica ad superare le passioni,
il Vangelo ci ricorda umiliati sotto la potente mano del Signore e sarai libero
dalle tue passioni, gli evangelisti ci presentano il deserto come luogo delle
tentazioni, dove i Padri del deserto ci illustrano in maniera eccellente come
poter superare le prove, i vari pensieri che affollano la mente dalle logiche
umane e non lasciano respiro alla voce del Signore, perciò si e invitati a
lasciar ogni cosa per rientrare in se stesso stando in luogo distaccato da ogni
distrazione umana. Una volta incamminati su questa strada percorrendo strade
tortuose, ma anche diritte, possiamo intravedere la via della luce intramontabile,
la strada delle beatitudini, dare significato al digiuno secondo la chiesa
cattolica, maestra di fede, un cammino di ascesi per attraversare la notte
oscura, dove poi ci aspetterà l’amore assoluto, vivremo la carità assoluta,
saremo creature nuove, testimoni del Risorto. Affidiamoci da ora all’intercessione
di Maria Immacolata e al poverello di Assisi chi ci aiutino a percorrere questa
avventura incontro al Cristo Risorto.
Il Signore ti dia pace e gioia!
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