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mercoledì 26 febbraio 2014

In cammino verso la Quaresima

IN CAMMINO VERSO LA PASQUA DEL RISORTO


Ci avviciniamo sempre di più, alla grande liturgia che racchiude tutte le liturgie, per arrivare con cuore libero alla Pasqua, per questo dobbiamo percorrere la nostra vita, non possiamo arrivare alla vita spirituale se prima non conosciamo la vita umana, con le sue passioni, le sue cecità, i suoi limiti, ma anche le sue capacità, i suoi doni, i suoi carismi, un cammino di fede comporta anche un cammino umano di sensibilità, di rispetto, di accettazione delle proprie capacità e doni, come allo stesso modo l’accettazione delle proprie piccolezze, delle fragilità, delle proprie povertà. Ad esempio: "Perché invidiare l’altro per le sue capacità ed ignorare le mie che sono sempre dono del Signore?" San Paolo ci ricorda che ognuno ha i suoi carismi che li esercita come li ha ricevuti, invece di invidiare devo imparare a ringraziare il Signore perché insieme possiamo costruire un’unica fraternità; Oppure perché certe azione mi urtano? Siamo sicuri che sia l’altro che sbaglia? Non potrebbe essere che in quel gesto riscopro un qualcosa che non accetto di me stesso, e faccio fatica a conviverci? Se invece provo a metterci una motivazione sana ed equilibrata potrebbe uscirne fuori un qualcosa di bello che non sapevo di avere. O ancora, perché quando non ricevo ringraziamenti sono spento nonostante dico io faccio tutti in maniera gratuita e non mi sento felice? La gratuità rende l’anima libera e serena, eppure San paolo ci ricorda il cantico della carità, "La carità non chiede ma dona sempre", ed ancora perché faccio fatica ad superare le passioni, il Vangelo ci ricorda umiliati sotto la potente mano del Signore e sarai libero dalle tue passioni, gli evangelisti ci presentano il deserto come luogo delle tentazioni, dove i Padri del deserto ci illustrano in maniera eccellente come poter superare le prove, i vari pensieri che affollano la mente dalle logiche umane e non lasciano respiro alla voce del Signore, perciò si e invitati a lasciar ogni cosa per rientrare in se stesso stando in luogo distaccato da ogni distrazione umana. Una volta incamminati su questa strada percorrendo strade tortuose, ma anche diritte, possiamo intravedere la via della luce intramontabile, la strada delle beatitudini, dare significato al digiuno secondo la chiesa cattolica, maestra di fede, un cammino di ascesi per attraversare la notte oscura, dove poi ci aspetterà l’amore assoluto, vivremo la carità assoluta, saremo creature nuove, testimoni del Risorto. Affidiamoci da ora all’intercessione di Maria Immacolata e al poverello di Assisi chi ci aiutino a percorrere questa avventura incontro al Cristo Risorto.       
Il Signore ti dia pace e gioia!

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