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mercoledì 6 aprile 2016

Le dinamiche e il rapporto tra padre e figlio spirituale.

Il rapporto e le dinamiche che si attivano tra padre o direttore spirituale con il figlio/a spirituale. 


Vorrei limitarmi a qualche indicazione di fondo tra la relazione o dialogo o incontro con il padre spirituale o direttore spirituale, a differenza del confessore, bisogna distinguere le due cose per fare un buon cammino spirituale, potrebbe essere anche la stessa persona, ma deve avere un diverso atteggiamento. 
Anzitutto la rinuncia alla propria ragione e alle proprie ragioni, alle proprie logiche, alle proprie difese, al suo modo di vedere e come un consegnarsi all'altro e questa e la responsabilità più alta per un per un direttore spirituale, saper portare la propria anima quel del figlio/a spirituale e non discepolo che bisognerebbe distinguere anche questi termini, sulla via della santità.
 La regola di fondo si può ridurre a questo: nessuno di noi, ma per natura umana, per quanto desideri il Signore, che lo ami, lo segui nella spiritualità a cui più e attratto nel mio caso quella di san Francesco di Assisi, ma qualsiasi spiritualità, l'importante e cercare di imitare il Signore e vivere la sua parola nella vita quotidiana, per quanto desideri il paradiso, la vita eterna, la gioia vera, la felicità infinità, per quanto desideri l’amore di Dio, che ci ama sempre nonostante le nostre scelte che ci da la libertà di scegliere e di viverle, ha il coraggio di lasciare completamente se stesso, lasciare il proprio io, i propri interessi, i propri sogni, progetti e tanto altro e la cosa più difficile.       Noi desideriamo il frutto che verrebbe dopo aver lasciato completamente se stessi: chi è che non vuole avere un cuore completamente puro, tutti lo desideriamo ma alla proposta di viverlo ci blocchiamo un pò invece di essere spinti a farlo, chi è che non desidera avere un cuore talmente pieno d’amore da poter incendiare il mondo? Cosi come dicevano alcuni grandi e mistici santi, che poi alla fine del loro vivere questa ricerca dell'amore di Dio su questa terra lo hanno fatto in una maniera meravigliosa.

     Ma le condizioni per arrivare a questo, siamo disposti a viverle? E qui ci si gioca tutta la nostra vita, la nostra adesione a Dio, la nostra sequela a Lui, il conformarci a Lui. 
     Soprattutto per noi occidentali ciò che sembra quasi impossibile fare è rinunciare contemporaneamente alla nostra ragione e alle nostre ragioni. Ad esempio, se uno mi incontra per strada e mi dà del cretino, io mi arrabbio, perché mi sento offeso, ma, ricordandomi del comandamento evangelico, cercando di essere generoso, non contrattacco, ma non devo avere neanche nel cuore  risentimento, ma amarlo e pregare Dio che possa avere uno sguardo diverso verso di me. Se però lo incontro una seconda volta e questi mi rincara la dose, farò una fatica enorme ad osservare il comandamento “non adiratevi … siate miti con tutti”, almeno che non abbia nel cuore una cosi grande passione di amare il Signore e perdonare come il Signore ci dice sette volte settanta, allora ci manteniamo. Normalmente, se vogliamo seguire il Signore, la soluzione la cerchiamo nell’ordine dello sforzo cercando di compattare la propria volontà su quell’obiettivo. Per quanto però ci sforziamo di compattarci, il massimo risultato sarà di non rispondere male, ma tenere il cuore pulito ci sarà impossibile, perché ognuno , vorrebbe avere la sua giustizia o rispetto o altro e non perché il nostro cuore non abbia la possibilità di accedervi, ma perché sceglie la via sbagliata....... Alla prossima c'è ne già tanto da riflettere.

In questo video fa comprendere cosa sia la vita spirituale e le sue dinamiche.

Il Signore ti dia pace e gioia!

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