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mercoledì 6 luglio 2016

FARSI SEDURRE DALLE DELIZIE DELLA PREGHIERA

LE DELIZIE SPIRITUALI E LA LORO SEDUZIONE
       Quante volte ci e capitato o ci capita che abbiamo paura di lasciarci andare completamente alla preghiera a una vita di preghiera, perché ci sembra tutto diverso, ci sentiamo cambiati, amiamo invece di amarci, e questo ci spaventa un pò perché perdiamo un pò del nostro "io", invece è una sensazione molto bella, ciò che orientavamo a noi stessi, le stesse cose le orientiamo a Dio e ci sembra vedere nuovi orizzonti, perciò dici che hai paura di lasciarti sedurre dalle delizie spirituali, quale preghiera del cuore, dialogo intimo, contemplazione, desiderio e timore, pace, serenità interiore, conforto: ma non puoi certo pensare di fare una cosa simile, sembra impossibile o che solo i santi possono farlo! La preghiera non si pratica a motivo della sua dolcezza si pensa come fosse una forma di emotività o piacere, ma perché è nostro dovere servire Dio in questo modo, un bisogno profondo di volerlo servire in tutte le sue forme di servizio, anche se la dolcezza si accompagna sempre ad un servizio autentico, come esempio una passione ma fatta senza amore quale sarebbe il risultato. 
       La cosa più importante nella preghiera è di rimanere davanti a Dio nel rispetto e nel timore, con la mente nel cuore: questo infatti placa e disperde ogni follia ed instaura la contrizione del cuore.
        Questi sentimenti di timore e di dolore alla vista di Dio, cioè la presa di coscienza delle proprie pochezze, il cuore spezzato e contrito sono gli aspetti principali di una autentica preghiera interiore è la verifica di ogni preghiera che ci permette di dire se la nostra preghiera è come deve essere oppure no. Se essi sono presenti, la preghiera va bene, certo non si può pretendere per chi e ancora lontano dal significato di preghiera questo rapporto intimo e amoroso, se invece sono assenti, la preghiera non sta seguendo il suo corso normale e deve essere ricondotta alla sua autentica condizione, cosa che non ci deve spaventare, ma che si deve far comprendere con quanto desiderio ci dobbiamo accostare.
     Se siamo privi di questo senso di dolore e di contrizione, la dolcezza e il calore spirituali possono generare l’amor proprio: è l’orgoglio spirituale che porta ad illusioni perniciose, il sentirsi arrivati perché il Signore mi ha premiato e lo sbaglio più grande che possiamo fare. Allora le delizie e il calore svaniranno, lasciandoci solo il loro ricordo, abbiamo fatto una bella esperienza, ma l’anima continuerà ad immaginarsi di possederli. Di questo devi avere paura, perciò ravviva incessantemente nel tuo cuore il timore di Dio, l’abbassamento e l’umile contrizione, camminando sempre alla sua presenza. Questo è il nocciolo della questione. al prossimo appuntamento.


Il Signore ti dia pace e gioia!

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