CONTRO I DETESTABILI PENSIERI DELLA SUPERBIA.
DAGLI SCRITTI DI EVAGRIO
PONTICO
Contro il
pensiero della superbia che mi esalta e
mi solleva in alto come uno che è irreprensibile e non accoglie più pensieri
impuri: rispondendo Abramo disse : “Ora
ho cominciato a parlare davanti al Signore, ma io sono polvere e cenere” gen.
18,27)
La superbia,
dice il padre Evagrio, è una pustola dell’anima piena di siero che maturata
emana una grande puzza, è malato
di superbia chi si allontana da Dio, proprio
perché si mette al suo posto, ci dice ancora Pontico che l’anima del
superbo diventa oggetto di allegria per demoni.
“Il discorso dell’umile è
medicina per l’anima, perché si riconosce povero di fronte a Dio, quella del
superbo si riempia di arroganza e la sua richiesta lo irrita, invece quella
dell’umile, la preghiera piega Dio sulla sua richiesta, perché riconosce il Dio
l’unico suo bene e creatore”.
La superbia e caratterizzata da due vizi
distinti, come la definisce anche san
Gregorio Magno “l’inizio di tutti i
peccati”, essa si distingue in “vanagloria”
e “superbia”, è l’uomo che cerca di costruirsi per ottenere una buona
immagine di se, basta guardarsi nel proprio cuore e vedere il nostro modo di
agire e di fare, è la ricerca di mettere al primo posto l’ego (io), anche prima
di Dio.
COSA CI
DICE LA SACRA SCRITTURA:
Nella Bibbia
vari sono gli episodi che riguardano la superbia, il voler essere come Lui, disobbedendo ed rifiutare la comunione d’amore con gli
altri, infatti la superbia è il
peccato che ci pone in un rapporto sbagliato rispetto a Dio Creatore e agli
uomini, come fratelli di un unico Padre. Alcuni esempi :
Nella Genesi quando l’uomo si è
ribellato contro Dio che voleva essere come Lui, nella nel racconto del profeta Isaia contro il re di Babilonia che
si voleva inalzarsi al di sopra di Dio con il suo trono (Is 14, 13-14 ss.),
nella parabola del fariseo e pubblicano
nell’evangelista Luca (18,9-14), quando il fariseo si elogia di essere il
migliore, nei figli di Zebedeo in
Matteo (20,20-28), e via dicendo. S.
Pietro ci esorta “rivestitevi tutti
di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi e da grazia agli
umile” .
NELLA VITA DEL QUOTIDIANO
Scendendo
nella vita quotidiano come riconosciamo questo vizio, con i suoi atteggiamenti
ed espressioni, sarebbe lungo da esporlo, ma lo affronteremo in altri momenti,
ora ci riferiremo in grandi linee.
Troviamo
nella superbia delle espressioni come “l’arroganza”,
il superbo e arrogante e si sposa bene col il vizio della superbia perché cerca
onori e si vanta, l’arroganza porta con se tutta una serie di comportamenti
e di atteggiamenti, un’altra espressione e il sentirsi “autonomi”, il sentirsi
autonomi senza il bisogno di nessuno, a volte neanche di Dio, distrugge quelle relazioni reciproche, che
devono essere il fondamento dell’amore, della reciprocità e di sentirsi amati.
A volte la
superbia può trasformarsi per questa
sua rabbia presuntuosa in una forma nascosta come il vittimismo, far
ricadere tutto sugli altri per sentirsi innocente e sincero lei.
CORRERE AI
RIPARI!
Ma ci sono rimedi
per combattere questo grande male che ci fa sentire bene, ma non siamo felici
perché volgiamo sempre il di più?
Bisogna
avere una “buona conoscenza di se stesso”,
“poi cercare di praticare l’umiltà”, rinunciare un po’ a se stesso, “aprirsi agli altri” e uscire dal
proprio egoismo, “essere discreti”, “apprezzare gli altri per le loro qualità”, “avere una sano giudizio”, “ascoltare i
consigli e accettare la correzione”.
PREGHIERA.
LIBERACI,
O Signore dal male oscuro della superbia, un male che abita nel nostro cuore, e
mette radici come un tumore maligno riempiendoci di desideri e ambizioni
malsane.
Vogliamo
sentirci qualcuno ed essere sempre i primi, cerchiamo approvazioni, lode e
onore dalla gente facciamo del tutto per far crescere la nostra immagine fino a
mettere il nostro io a posto di Dio.
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