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mercoledì 16 dicembre 2015

Pensieri Eucaristici

Pensieri
davanti a Gesù Eucaristico

                 Gesù sorgente di amore,
 siamo qui d’innanzi a Te ancora una volta, non possiamo stare senza il tuo sostegno,
senza il tuo conforto,
senza la tua presenza di fratello e di amico.
In questo incontro tra Te e noi,
vogliamo parlare al Tuo cuore
e al dolcissimo e tenero cuore di Maria Tua e nostra Madre, che vogliamo amare consacrandoci a Lei e al suo cuore Immacolato.


 Gesù confidiamo in te!


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 9 dicembre 2015

Atto di affidamento a Maria Immacolata.


In occasione della solennità dell'Immacolata, pubblico questo atto di affidamento scritto all'inizio del mio cammino vocazionale, e affido tutti voi alla vergine maria che possa esservi come maestra di esempio di come poter amare il Signore con umiltà e concretezza.

Affidamento a Maria
Vergine Madre Immacolata,
hai dato alla luce per opera e volontà di Dio,il Figlio Gesù, nostro Signore, noi ci affidiamo a Te, come Tu ti sei affidata alla volontà di Dio e al suo progetto d’amore.
Ti affidiamo i nostri cari, gli ammalati, i figli, parenti e gli amici.
Affidiamo alle tue mani sante e materne il nostro lavoro, lo studio e ogni attività che svolgiamo.
Affidiamo al Tuo Cuore Immacolato, le nostre azioni, le sofferenze e i sacrifici. Mettili nel cuore misericordioso del Tuo divin Figlio nostro Maestro. Insegnaci la via dell’ascolto,
dell’umiltà e del servizio, o Madre e Maestra di vita.
Custodisci sotto il tuo potente sguardo, coloro che a Te o Madre si raccomandano. Perdona coloro che ti offendono.
Noi ti offriamo il nostro essere in riparazione delle offese ricevute dal Tuo santo nome, allontana da noi ogni insidia di male e proteggici. Noi ti affidiamo il nostro cuore, portalo al Divin Gesù, o Madre, o Maria, o Vergin santa e gloriosa prega per noi. Amen .


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 2 dicembre 2015

IL DESIDERIO DI UN NATALE CHE CI CAMBI E CI TRASFORMI!


DESIDERIAMO UN NATALE VERO!
             E' iniziato l'avvento, come sappiamo è un tempo di speranza, specialmente in questo periodo che di speranza sembra che c'è ne sia poca con tutti gli eventi che stanno succedendo, un tempo di concretezza le profezie si realizzano, la Parola si realizza e diventa realtà, ma la nostra riflessione vorrebbe volgersi ad una usanza, tradizione, un'abitudine, non so come definirla, e lo scambiarsi gli auguri, scambiarsi parole di affetto, di gratitudine, di riconoscenza, la carità verso l'altro la fa quasi da padrone, si ricevono regali e tanto altro, sono cosa che sempre meravigliano, stupiscono ed e anche bello a farlo, si cerca di vivere un'aria di pace, di serenità, di festa, si tenda ad essere sinceri almeno quando lo diciamo o lo scriviamo negli auguri, cosa che commuove sempre, ed è sempre bello perchè gratifica un pò, toglie qualche pregiudizio e si tenta di ricominciare, come si usa dire anno nuovo vita nuova, ma mi chiedo, perchè lo si fa solamente in quelle occasioni e non in ogni occasione, un grazie non lo si rifiuta mai, non per quello che uno fa, che può essere indifferente, ne per la riconoscenza, sembra poi che uno lo fa per avere il contracambio, questo non e un servizio gratuito, ma avere un sentimento di gratitudine come san Francesco che ringraziava i suoi frati per i doni che avevano cosi si cercava di completarsi a vicenda, e famoso quel brano che dice per essere un buon frate come lo si potrebbe attuare, Francesco fa quella lista di tutti quei fratelli con ognuno il suo dono  e cosi si ci completa a vicenda, cioè noi esprimiamo tutta la nostra gratitudine e affetto in quei minuti ma poi continua questa gratitudine durante l'anno? Con quei sentimenti che adottiamo in quel periodo, il Natale lo potrei vivere tutti i giorni in questo modo, come a volte diciamo, che Gesù deve nascere nei nostri cuori, cosa che se la realizziamo e straordinaria, ma poi lo facciamo crescere nel nostro cuore e nella nostra vita, è se lo facciamo crescere dovremmo crescere anche noi trasformati dal suo amore, dai suoi insegnamenti, i suoi atteggiamenti anche e specialmente nei piccoli gesti quotidiani, quindi saper praticare la coerenza e la perseveranza nel proseguire questo stile di vita, cioè vivere ciò che viene detto da me stesso, senza che nessuno me lo imponga, se lo dico forse perchè lo desidero o perchè bisogna dirlo, ma nella vita pratica mi faccio sempre compromettere con le mie passioni quindi non c'è sincerità e autenticità e ne credibilità con me stesso, lasciamo perdere gli altri, perchè è importante che io sia fedele, coerente senza essere troppo esigenti o rigidi con se stessi, almeno ci provo, alla fine dei conti chi prendo in giro se non me stesso, gli altri possono pensare quel che vogliono, ma io curo la mia vita affettiva, spirituale, sociale, lavorativa, per essere in armonia con me stesso, gioioso, felice, la credibilità nasce da queste cose, se non vivo sempre in un mondo che mi costruisco io, come a me piace, perchè mi fa comodo cosi e ci vivo bene, invece di viverlo il Vangelo io lo uso on lo pratico, ovviamente c'è ne sarebbero di cosa da dire, ovviamente questo e un argomento che mi sono sempre chiesto perchè non riesco a vivere ciò che desidero, che conosco bene che e quella la via vera, che mi fa ritrovare me stesso con il Signore che viene per stare con me tutti i giorni della mia vita e ogni anno si rinnova ed ogni anno deve essere sempre nuovo lo sguardo, San Francesco come tanti santi ogni anno si raffiguravano sempre di più a quel evento perchè lo desideravano e combattevano la buona battaglia come dice san Paolo, per poter conquistare la vita eterna, perciò a Natale non facciamo le solite cose ma viviamole con le gioie e sofferenze, e sarà un natale vissuto realmente senza ipocrisia, senza superficialità, senza rivalità, non è questo il natale che aspetta il Signore, cosa aspettiamo? Facciamolo adesso, non aspettiamo il domani, il vivere il Vangelo è viverlo adesso non il domani. Felice preparazione al Santo Natale vero!   


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 25 novembre 2015

INIZIA L'AVVENTO...

INIZIA L'AVVENTO.
Tra pochi giorni inizia un nuovo tempo di Avvento, un tempo meraviglioso, di dolce attesa, di preparazione alla grande notte, la notte della luce. Ma prima cosa bisognerebbe dire, cosa sia cambiato dall'Avvento scorso ad oggi, quanti eventi, specie in questo periodo, un pò di paura, un pò di tensione, un pò di salvaguardia, abbiamo ascoltato tanti passi del Vangelo, Parola antica ma sempre nuova ed attuale, tanti momenti di preghiera, intensi e significativi, tutto questo mi dovrebbe essere servito alla crescita e alla maturità spirituale e umana, che sicuramente ci sia stata, quindi in questo avvento tempo speciale di attesa e di gioia dovremmo viverlo in modo del tutto particolare, con un cuore pronto ad accogliere la luce che ancora una volta ci viene donata, per aiutarci a camminare sempre nella via della carità, del servizio, della semplicità, dell'attesa, non solo di buoni propositi, delle belle iniziative, belle liturgie, lo stare insieme, fare famiglia, fare comunione, ma cercarlo di viverlo perchè già abbiamo fatto esperienza tante volte durante quest'anno, ora sarebbe bello attuarlo, specie in questo difficile periodo dove l'orgoglio umano del potere sembra prendere possesso di tutto e di tutti, allora l'augurio che ci possiamo dare come fratelli in Cristo è proprio questo sperimentare vivendo tutti gli insegnamenti ascoltati durante l'anno pregando che ci possa essere più comunione, più fratellanza, rispettandoci con ognuno le sue Religioni o Credi che professa e ama, con il dialogo e la concordia, parlando del bene comune e progettando un futuro ricco di sorprese, di avventure, di cordialità, di speranze, che si possa creare una vera e grande famiglia universale con le sue diversità di popolo e cultura. Amen.     


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 11 novembre 2015

Consacrazione a maria.

“Consacrazione a Maria”

                Cosa ci spinge a consacrarci a Maria? Perché ci consacriamo?
                Vivere pienamente la Consacrazione ci immette direttamente nella vita d’unione mistica di Maria, è la perfetta consacrazione a Lei donando se stesso, è avere la piena fiducia in Lei, e con la consapevolezza che si e trovata in Lei la vera vita che porta al Figlio e con il Figlio al Padre.
                C’è differenza, però tra “l’atto di consacrazione” e la “Consacrazione vissuta” pienamente in Lei. Comunemente si dice che sia una pratica introdotta da Montfort,  ma pare che risale molto più indietro. Prendiamo in causa tre modelli, quello proprio di Montfort, di P. Kolbe e Chaminade.
Montfort indica quattro punti principali: “Donare il corpo con le membra”; “L’anima con tutte le sue potenze”; “I beni esteriori, i beni spirituali e interiori: meriti, virtù, opere buone”.
Lo Chaminade c’è lo indica come “ogni azione, facoltà e beni e al servizio di Maria affinché ne faccia per la maggior gloria di suo figlio”.
P. Kolbe, come sappiamo ci dice di affidare la nostra vita come “Cosa è proprietà Sua”.
                Anche se si discute sulle varie modalità di consacrazione, in diversi tempi composti, ma sembrano dire lo stesso messaggio, dare a Maria, il cuore, la mente e l’anima e ogni azione che compiamo, si capisce che bisogna eliminare quella parte che noi conosciamo se ci conosciamo interiormente che non ci aiuta a vivere a fondo questa consacrazione.
                Questa consacrazione perfetta, ossia la consegna totale, decisiva e consapevole di sé a Maria non può ovviamente consistere solamente in un atto.
                Vivere la consacrazione, sarà una manifestazione sia esterna che interna e spirituale di vivere una vita spirituale a rispetto alla Vergine, è l’accettazione di una relazione particolare con Essa che ci obbliga a vivere uno stile di vita particolare. Come ad esempio lo stile di vita che si sceglie di professare nella professione religiosa che esso sia.
                Alla fine poco conta la formula che si vuol recitare, l’importante consiste nel vivere, nutrendosi quotidianamente, vivere ciò che dice.
                Come si acquista lo spirito di consacrazione, per dipendere totalmente da Lei? Questo non e un devozionalismo, ma un vivere per un fine!
                C’è lo dice sempre Montfort: Col fare tutte le azioni per,con,in Maria è per mezzo di Essa poterle fare più perfettamente  per mezzo di Gesù, con e per Lui.
                Questa quadruplice formula ci costituirà un crescendo efficacissimo verso l’unione mistica, indicandole  a vivissimi colori il motore che ad essa mi condurrà.



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 4 novembre 2015

LA VERGINE NELLA NOSTRA QUOTIDIANITA'

LA PRESENZA DELLA VERGINE MARIA NELLA MIA VITA.
         
   Oggi vogliamo parlare con l’aiuto di alcune “Testimonianze” come percepire la Sua presenza nella nostra anima, liberata da ogni forma di schiavitù del nostro vivere per noi stessi e per una vuota gratificazione del nostro fare.
                Iniziamo a dire, sempre in linee generali, che e difficile spiegare con concetti accessibili dire cosa prova veramente un’anima che vive Maria in se.
                Maria non è soltanto la Madre mistica, che mi rigenera in Cristo facendo di me un membro del corpo mistico di Gesù, ma si sperimenta un qualcosa di molto più profondo e intimo in quelle anime che vivono lo Spirito di Maria e della sua presenza, non è un semplice devozionalismo o esibizionismo, ma è un vero e proprio incarnarsi e nutrirsi di Lei sotto i piedi del Maestro, non dimentichiamo che e stata la prima discepola a seguirlo nell’umiltà e nascondimento.
                Non si tratta certo di una presenza materiale e corporale di Maria, quale era possibile durante la sua vita. Ma l’esperienza mariana di cui parlano le fonti, è tutta spirituale. Presenza quindi spirituale. Prima di tutto c’è l’opera della grazia. Per stare nello stato di grazia occorre la docilità di ascolto, apertura di cuore, disponibilità ad accogliere la Parola.
                Per concludere questa piccola introduzione diamo la parola ha un grande mariologo nostro confratello il P. Ragazzini, che spiega: <<Che finché l’esperienza <<sopranaturale>> della presenza di Maria nell’anima si vorrà spiegare attenendosi scrupolosamente agli schemi filosofici, razionali ecc…, forse non si sarà mai soddisfatti dei risultati raggiunti.
                La Madonna, prima di agire in me, quindi di essermi presente come Corredentrice, Mediatrice, come Dispensatrice di grazie, diventa mia mamma e a suo modo, spiega P. Severino, è presente in me come mia mamma. Come mia mamma, mia ha dato la vita, la vita sopranaturale, la quale che mi è comunicata anche dalla sua pienezza di Madre :<<Gratia Matris.>>.

                Concludiamo dicendo che e significativa la constatazione che più un’anima cresce in grazia, più si sente intima la presenza di Maria come sua Madre. Qui ci possiamo domandarci: Fino a che punto la Madonna è legata alla vita della grazia nella mia anima.

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 28 ottobre 2015

I BEATI ....TU PUOI ESSERE COME LORO.

BEATI NELLE BEATITUDINI ...
Ci avviciniamo alla festa di tutti i Santi, e oggi leggendo il Vangelo di quel giorno parlava delle beatitudini, beati .. beati.. beati..., e leggendo l'introduzione mi e venuta questa riflessione.
Quante volte ci e capitato di dire .. beati loro.., beato te.., magari fossi beato..., certo non sempre lo diciamo nel significato teologico- spirituale, ma e anche un modo di dire, un privilegio, diciamo cosi, 
ma in fondo perchè Beato, forse si e saputo attendere, pazientare, aver avuto pazienza nel sopportare, credere in qualche cosa, o semplicemente come carattere che si e silenzioso, che non si ribella, non si ci diventa nervosi, chi sa quanti beati ci saranno nel mondo, ma sapranno che sono beati per il regno dei cieli? Solo perchè si comportano in una maniera rispettosa, amorevole, caritatevole, ma anche di sottomissione a volte, di ingiustizie, di sofferenze e sacrifici. Leggevo nel pomeriggio, che spesso quando parliamo di santi e via dicendo ci sembra di parlare con un'altro mondo che non ci appartiene, invece no! Leggevo, cosa che ho sempre pensato ma che e difficile a comprendersi, i santi come i beati e via di seguito, erano e sono stati persone normalissime, hanno avuto i loro problemi, le loro sofferenze e persecuzioni, chi legge le biografie dei santi lo può capire, ma cos'è che li ha resi cosi, eppure noi tutti attraverso il battessimo siamo chiamati tutti alla santità di vita nella libertà dei figli di Dio, è stata la loro perseveranza nella preghiera, farsi plasmare il cuore dall'amore di Cristo, lodare e ringraziare il Signore, ma la cosa ancora più importante e che sono consapevoli della loro natura umana, cioè delle loro imperfezioni, del loro peccato, avete mai visto un santo che si esaltava e dicesse io sono perfetto per la santità? Vediamo ad esempio san francesco di Assisi come si riteneva, noi siamo tutti preziosi davanti a Dio, tutti e tutti allo stesso modo, con lo stesso amore, la stessa misericordia, ma nella nostra libertà che ci distinguiamo, li c'è la differenza, è li che c'è la santità, è li che c'è il cambiamento, li dove orientiamo il nostro futuro, la nostra vita, questo non vuol dire rinunciare ai grandi progetti, ma saperli orientarli con le giuste scelte, di cose ne vorrei dire ancora tante, ma non voglio essere noioso ne superficiale, vorrei concludere dicendo mettiamo le nostre mete, i traguardi, obbiettivi, anche i successi nelle mani del Signore, confidiamo in Lui, rivolgiamoci a Lui, facendo intercessione presso la Vergine Maria, con l'aiuto e l'esempio dei santi, testimoni concreti dell'amore del padre e della vita eterna. Amen.  


Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 21 ottobre 2015

STARE ALLA PRESENZA DI GESU'

STARE ALLA PRESENZA DI GESU'

        Se vorremmo fare l'elenco dei santi che passavano ore intere davanti al Santissimo Sacramento c'è ne sarebbero tanti, ma cosa li attraeva per tanto tempo per stare ore intere? 
               La domanda classica ci dice ma non facevano altro durante la giornata? 
Eppure si si donavano totalmente al servizio degli altri, dei più poveri, dei sofferenti, al sacramento della riconciliazione, visita agli ammalati, alle mansioni comunitarie, alla predicazione, eppure trovavano tempo per adorare il Signore, come dire non amavano perdere tempo, non so , si potrebbe dire che il loro riposo era stare dinnanzi all'Eucarestia.
Ma cosa li attraeva?
        Sicuramente non erano le formule di preghiera che recitavano e le devozioni pie, ma era la contemplazione del mistero che si incarnava in quel tabernacolo, in quel pezzo di pane, rimanevano come estasiati, immobili, il loro dialogo era un dialogo profondo, intimi, penetrante, amoroso, avevano capito il vero significato dello stare dinanzi all'Eucarestia, facendosi piccoli, leggendo qualche storia di santi ognuno di loro descrive in un modo unico lo stare dinanzi all'Eucarestia, cosa rappresentava per loro l'Eucarestia per noi sembrerebbe un'altro modo di pensare di amare e di agire, eppure e la stessa, anche se sono passati secoli di storia, nonostante le sofferenze che potessero soffrire, le persecuzioni, le tribolazioni, le angosce, e i santi di queste cose veramente ne hanno passate tante, eppure continuavano ad adorare, a contemplare, ad amare, erano immersi in un mondo diverso, eppure vivevano tra noi, con i loro modi, il loro carattere non sempre delicato, non erano distaccate da nessuno anzi erano ancora più vicino alle persone, più si caricavano delle sofferenze più donavano al Signore perchè potesse intercedere presso di loro. Mi verrebbe ancora da dire tante cose, forse buone o inutili non saprei, ma voglio lasciarvi con un racconto che mi porto sempre con me di un bambino che ogni volta usciva di casa per andare a  scuola o a giocare, passava vicino ad una chiesa vicino casa ogni volta, ogni mattina si fermava anche solo per un semplice segno di croce per dire buongiorno Gesù e andava via subito, un giorno questo bambino, ragazzo ormai si ammalò e ricoverato, dispiaciuto di non poter passare più dinanzi a quella chiesa per salutare Gesù, una mattina senti aprire la porta e c'era una persona che gli disse buongiorno fratellino, quella persona era Gesù.   



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 14 ottobre 2015

Maria Vergine "donna dell'umiltà"

“Vita di unione con Maria donna dell’umiltà”
                                                                     
   Cosa vogliamo intendere con questo titolo?
                Cosa intendiamo noi per umiltà? Se non essere poveri interiormente, accettando e sottomettendoci alla volontà di Dio; E cose la volontà di Dio? Se non il suo progetto per noi? Certo l’umiltà ha radici molto più profonde e teologicamente una vita completamente donata nelle mani di Dio. “E il cosi detto scendere dai gradini, o forse si ha paura di non essere accettato e quindi mi devo far rispettare”? Dio mi ama così come sono, non c’è bisogno di essere il migliore, finché non sradichiamo tutto il nostro essere per noi stessi sarà difficile accettare anche una piccolissima “sfida”, io sono sicuro convinto che per arrivare a gradi mete bisogna partire dal basso, e sono certo che l’umiltà e il trampolino di lancio per la carità perfetta;
                Tutto questo ci è di esempio la Madre, la nostra Madre Maria in unione con la sua vita e quella del Figlio. Tutta la vita di Maria santissima - se si considera con attenzione - è una dimostrazione chiarissima della sua umiltà. “Tale virtù in lei fu così ineffabile che non può essere adeguatamente esaltata, perché né dagli uomini né dagli angeli fu mai sufficientemente compresa nella sua impenetrabile profondità”.       
      "L'umiltà è fondamento e custode delle virtù", dice San Bernardo, e con ragione. Senza umiltà, infatti, non vi può essere alcun'altra virtù in un'anima. Anche se essa possiede tutte le virtù, tutte verranno meno se viene meno l'umiltà. 
                Sant’Isacco riassume il suo trattato sull’umiltà in queste cose: “Dall’esilio, dalla povertà e dalla vita solitaria scaturiscono l’umiltà e la purezza di cuore”.
                Come allora vivere una vita di unione con Maria, se non conosciamo le miserie del nostro essere?
                Se Maria vive nel profondo della mia anima dove è presente. Avendo allora intimamente compreso questo, non posso restare indifferente. Lo Spirito Santo, che mi ha illuminato la mente, mi spinge pure ad agire in conformità. Se Maria e presente nella mia anima, la mia anima, a sua volta deve tenersi presente in Maria. È una presenza che esige presenza. Consapevolmente. Contraccambiare questo tipo di presenza di Maria in me deve essere un costante anzi continuo nutrirmi di Lei crescendo alla Sua presenza nell’unione intima con Lei.
                Concludiamo con san Luigi Grignon che dice: << Bada a non credere, o anima mia predestinata, che sia cosa più perfetta andare direttamente a Gesù, direttamente a Dio con l’opera tua e la tua intenzione: “L’opera tua, la tua intenzione, se tu vuoi andarci senza Maria, sarà di poco valore. Se invece ci vai per mezzo di Maria, allora è in te l’opera di Maria e quando fai e pensi sarà molto nobilitato e degno di Dio”>>. 
Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 8 ottobre 2015

SAN FRANCESCO ... 800 ANNI DI STORIA.


SAN FRANCESCO ...
E appena trascorso qualche giorno dalla festa di san Francesco, e ancora si sente area di festa, che dire di san Francesco, di lui si dice tanto, forse anche troppo ma non e mai abbastanza per poterlo comprendere del tutto ciò che ha fatto, detto e vissuto, specialmente interiormente, sono passati quasi 800 anni che sorella morte lo prese con se, ed ancora si sente nell'aria la sua presenza, il suo modo di fare, indelebile il suo amore per le creature e per il creato che al giorno di oggi si parla tanto ma si opera poco, si nomina il suo nome spesso ma non per prendere il suo stile di vita e concretezza, e visto spesso come colui che ha tanto amato la povertà e ancora oggi la prima cosa che si nota, almeno per esperienza, quando incontro qualcuno "ma Francesco era povero", qui si dovrebbe aprire una grande parentesi ma l'attraversiamo e spesso dico non bisogna vedere solo il lato esteriore ma anche quello di cui vivi dentro di te, poi bisognerebbe dire che se uno camminerebbe cosi tra la gente come lo accoglierebbe, poi bisognerebbe vedere il contesto dell'epoca storica e i suoi contenuti, ma con tutto ciò ancora risuona il suo nome, la sua vita, la sua testimonianza, lo si ricorda come fratello di tutto e di tutti, colui che ha dato un segno tangibile verso coloro che all'epoca erano esclusi dalla società, i lebbrosi ad esempio, ma Francesco a sofferto anche tanto per lui, per i frati, per le tante persecuzioni che ha subito che non stiamo qui a dire, diciamo che per la sua vita "privata" o "segreta" se si può dire cosi, quando andava tra i boschi in solitudine a pregare Dio nessuno sa realmente cosa accadeva in quei momenti, gioia, sofferenza, pianti e tenera preghiera, fermiamoci un attimo a pensarci ci verrebbe la pelle d'oca, quanta intimità ed effusione c'era in quei momenti, la preghiera che si concretizzava e arrivava al suo punto massimo di contemplazione e di misticismo, ecco perchè forse dopo otto secoli di storia ancora si sente il profumo di Francesco, perchè quella stessa sua preghiera che effondeva e rimasta infusa nel tempo che ai giorni d'oggi annebbiata tra delusioni e tristezze della povertà dell'uomo che non sempre se ne rende conto e che neanché sa rendere lode con la sua umiltà a Dio per il dono della propria vita come hanno saputo fare i santi sapendosi spogliare di se stessi e rivestendosi del profumo del Cristo Risorto.
Possa San Francesco tu che sei stato l'amante per eccezione dell'Altissimo Onnipotente intercedere presso i nostri cuori offuscati da questo mondo che si adopera ad allontanarci dal vero bene, dal vero amore, dalla vera gioia, dalla vera felicità di poter vivere nell'amore pieno del Signore, Via, Verità e Vita. Amen. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 24 settembre 2015

PREGHIERA ALLA VERGINE MARIA

RINGRAZIAMENTO ALLA VERGINE MARIA
by fr. Luciano

Beata Maria,
che hai ricevuto il gran dono dall’Altissimo ti averti scelta come madre del Suo amato figlio Gesù nostro Signore.
Tu che accogliesti quel “Si”
si compia in me secondo la tua parola,
anche se l’hai
accettato nella gioia, nella  povertà,
è dopo averlo Amato,
fatto crescere,
l’hai visto ,
 morire sulla croce per noi
miseri peccatori e immeritevoli di tal gesto fatto per amor nostro e in  obbedienza al Padre.
E noi che non siamo degni
neanche di alzare lo
sguardo verso di te per il
male fattoti, ma tu
con il tuo  Infinito Amore
che hai per noi ci raduni in un'unica famiglia e non ci fa mancare nulla.
O Madre Celeste ti chiediamo:
perdono per tutte le volte abbiamo fatto piangere il Tuo Cuore Immacolato
per il male fatto al Tuo amato figlio Gesù, ora siamo qui ai tuoi piedi per chiederTi perdono dei peccati commessi e per la conversione nostra e di altre anime e figli tuoi.
Gran Regina accoglici.


by di fr. Luciano anno 2000-2002

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 16 settembre 2015

IL DONO PIU' BELL0 "VIVERE LA VITA"

RIFLESSIONI SULLA VITA
BY FR. LUCIANO

            Il tema scelto in questo incontro e molto frequente ed attuale nei nostri tempi saper amare la vita. Le difficoltà, le tribolazioni, non riuscire a trovare il suo posto nella società, la sua realizzazione, la mancanza di lavoro, di affetto, di stima, porta un po’ ad abbandonarsi, a prendersela con la propria vita e a volte anche con il Signore, perché tutto questo, diciamo subito che non è facile dare una immediata risposta, ma a volta siamo anche noi a non comprendere i valori e i doni che possiamo ricevere dalla vita, a volte si basiamo troppo sulle nostre forze e capacità e tralasciamo un pochino l’Amato, a volte ci rimaniamo male c’è la riprendiamo un’altra volta con tutti, da una parte e anche giusto per siamo persone vive e no sepolcri imbiancati, cioè vivi ma morte interiormente, ma deve finire li non ci deve pesare ne portarselo lungo i secoli, non dobbiamo bloccarci a questi limiti.
            Per amare la vita poi ci dovremo amare prima noi, nell’ accettarsi come con i nostri limiti e difficoltà, pochezze e miserie, insieme alle doti che abbiamo, ai doni, alle meraviglie che il Signore ci ha donato, dobbiamo sentirci preziosi agli occhi di Dio, proprio per ciò che ha subìto per noi. Perché celebriamo le piaghe del Signore? Giusto per fare qualche preghiera o per rendegli grazie e lode? Ma nello stesso tempo ci dobbiamo sentirci bisognosi del suo amore, dobbiamo sentirci i poveri del Signori, i cercatori di Dio, nel lebbroso che è dentro di noi, con l’aiuto della preghiera, offrendo sacrifici di lode, Francesco è l’amante della vita per eccezione, è l’amante della creazione, per amare la vita devo amare l’altro e accettarlo con tutto se stesso, che mi sia simpatico o antipatico, ma lo devo stimare come figlio di Dio, non importa il rapporto che ho colui o se ho avuto una grande delusione, ma l’importante e vederlo con gli occhi di Dio.
            Non sprechiamo il dono di una amicizia ad esempio per qualche parola di troppo perdoniamoci, conserviamo  l’amore che ci unisce, l’affetto, non diamo spazio al nemico che ci ostacola con cose di poco conto che a noi ci sembra di grande importanza, spendiamo la nostra vita con tutto se stessi e nei migliori dei modi e con tutte le sue capacità, di esempi ne abbiamo tanti l’eccezione e madre Teresa di Calcuta tutto da dire, e dando che si riceve il regno di Dio, dare non significa approfittarsi della persona, ma non tenersi il tesoro dentro di noi se so che ho un dono da donare, che sia la mansuetudine, che sia l’ascolto, che sia la bontà o che sia la pazienza la devo donare per il bene dei fratelli, e non farla morire, che gli altri la pensano come vogliono ma io devo dare il meglio di me stesso valorizzare ogni angolo della mia vita, e amarla con tutte le sue sfumature.
            Lo spreco della vita si trova nel amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nel egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità”.Anonimo
Concludiamo con questo aforismo sulla vita:

            Per la carezza ad un bambini mentre dorme, per la carezza di una mamma, per la sofferenza dell’amore, per una lacrima, per un sorriso, per un abbraccio, per i sogni che si fanno, per i sogni che si realizzano, per i sogni che mai si realizzeranno, per Dio che ci da la forza attraverso lo Spirito, per tutto questo… la vita è “semplicemente” stupenda!!! 

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 9 settembre 2015

Preghiera a Gesù.


Preghiera a Gesù 
by fr. Luciano

All’ Infinito Amore
Signore Gesù,
non vorrei chiederti troppo,
ma quel che basta, e Tu sai che mi basta solo il tuo amore.
             Fa che io sia sempre fecondo alla tua disponibilità, anche se non vengo compreso, vengo maltrattato, umiliato, giudicato,
fa che non mi faccia prendere dal ira di vendetta, ma, che mi sazio del tuo amore, che mi fa stare bene con Te e con gli altri.
           Gesù fatti sentire, trovare, che possa focalizzare la mia vita basandomi su ciò che mi concedi attraverso
la Tua Parola,
sul tuo amore, la tua fedeltà,
 sentire quella voce che mi vuol portare da Te ed uscire dal mio essere,
donami il coraggio di lasciare tutto per seguire Te solo, senza paura di soffrire, è di donarmi un cuore come vuoi Tu,
e Ti servirti in qualunque fratello mi donerai. Amen.
                                                                            Anno di postulato 2000-2002



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 22 luglio 2015

Preghiera al bambino Gesù. by fr. Luciano

Al Bambino Gesù
    Grazie dolce bambino Gesù, tu che ascolti sempre le preghiere mie e di chi  ricorre al Tuo amore, tu che non sai dire mai di no, anche quando ci allontaniamo dal Tuo amore, Tu sei lì sempre a riprendere quel rapporto d’amore, quel amore Infinito che hai per noi .
    Tu che sei per me, amore, gioia, sofferenza sulla croce, misericordia, dolcezza,mi rendi felice nei momenti più tristi, mi aiuti sempre ad  affrontare gli ostacoli, le diversità, le difficoltà, mi proteggi da tutti i pericoli, le ingiurie i malefici, un grazie di cuore o mio buon Gesù .
Non dimenticherò mai l’amore che mi rende forte, anche se so di non meritare nulla per tutto ciò che mi dai, io che non faccio altro che offenderti, ma, tu con la tua voglia di amare o mio caro Gesù non mi  fai mancare nulla con il tuo amore  mi fai capire tante cose, mi fai capire che nonostante ti offendo tu mi ami più di ogni altra cosa, mi fai capire che mi vuoi con Te, per vivere insieme con Te,  mi fai capire che faresti qualsiasi cosa  pur di amarmi di vedermi felice con Te e altri fratelli, anche se soffrirò, ma le sofferenze che mi dai saranno canti di lode giorno canteranno in eterno..
O dolce bambino Gesù come ti ringrazio per i doni che mi dai, ti saprò ringraziarti dolce Gesù, lo so che l’amore che mi dai lo dai gratuitamente, tu vuoi soltanto l’amore che ci amiamo tra noi, un grazie dall’intimo del cuore. Ti Amo Gesù.
fr. Luciano.




Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 8 luglio 2015

IL VALORE DEL PENTIMENTO.

IL VALORE DEL PENTIMENTO.
      Vogliamo fare un piccolo accenno alla parolapentimento che speso siamo portati a pensare che pentirsi deve essere un rimorso, un dispiacere, un qualcosa che sia andato male, ma e è deve essere un atteggiamento attivo, positivo, che deve consistere nel voler muoversi nella direzione giusta, ad esempio il peccato, saperlo riconoscere, affrontarlo, e aiutarsi a crescere e maturare, e riprendere la propria direzione sul vero bene, come nella parabola che i due figlio avevano ricevuto dal padre di andare nella vigna a lavorare, il primo disse: "Andrò", ma poi non lo fece, il secondo, disse : "Non Andrò", ma poi provò vergogna e si recò. questo dovrebbe essere il vero pentimento. 
     Non ci dobbiamo lasciarci prendere dal solito lamentarsi o rammarico, o rimorso, che ci sprofonda, ferisce l'anima a volte, ci mette in crisi, ci butta in un fosso profondo e facciamo fatica a risalire, bisogno avere anche questo modo di pentimento capire il male, ma questo potrebbe essere sterile e irreale, lo si fa per scrupolo, noi siamo portati a pensare che dovrebbe sfociare in belle emozioni e speso ci accontentiamo di queste, invece di cercare cambiamenti reali e profondi nella luce del cristo e guardare l'altro come un fratello da amare e non come un nemico da abbattere. 



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 1 luglio 2015

DESIDERARE LA CONVERSIONE

CONVERSIONE:
          Nel cammino quotidiano si vede o intravede  dunque che non riusciamo a vivere in maniera profonda e concreta una vita spirituale e a partecipare alla stessa vita di Dio, se non cambiamo in modo radicale. Certo non e facile ed e quasi impossibile cambiare radicalmente in poco tempo o in ore! C'è un cammino di fede, di ascesi, di preghiera e di maturazione che ci porterà a tutto questo, quindi è essenziale andare da Dio, perché egli ci trasformi e ci cambi, se desideriamo vivere una vita con Lui, e i santi ci sono da maestri, la loro perseveranza, il loro impegno, la costanza, il pregare, il mortificarsi, il digiuno.
        Conversione. In latino significherebbe svolta, mutamento nella direzione del corso degli eventi. Invece in greco vuol dire cambiamento di mente. Direi una bella differenza tra le due definizioni.
      Quindi conversione significherebbe seguire una unica direzione e non varie strade, per questo bisogna che lasciamo tante cose di noi stessi che pensiamo di ritenere migliori perché piacevoli o che ci convengono.
       Il primo impatto che ci porta la co
nversione e il voler modificare la percezione dei valori di Dio che pensiamo di essere all'ascolto della sua volontà che poi e la nostra usando la sua. 
     Ogni cosa viene ricollocata a Dio perché è  e deve essere il centro della nostra vita e da qui acquista un nuovo spessore e valore. Ogni cosa al di fuori di Lui è prima di valori e di significato cioè "io sono, io faccio, io dico", ma tutto questo non basta per un cambiamento di mente, perché si possa parlare di conversione. Possiamo cambiare mentalità ma non spingerci veramente ad una forte e decisa conversione, a ciò deve seguire un'atto di volontà decisa e concreta, e se questa nostra volontà entra in azione per seguire il Signore, Via, Verità e Vita, ed orientarsi a Dio allora c'è un la svolta della conversione, altrimenti c'è un'inizio, lento e inattivo al cambiamento, un desiderare ma non un volere.    



Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 17 giugno 2015

QUANDO PREGHI....

QUANDO PREGHI...
                    Nel Vangelo di questa giornata c'è una grande verità e una grande fiducia, non voglio fare una riflessione a livello biblica, ne teologica o esegetica, non avrei neanche le competenze per farle, ma una certa riflessione dal cuore che cerca di vivere ogni giorno la Parola del Signore con le proprie povertà interiori.
                 Ci dice la Parola (Mt 6,1-2) di essere attenti a quando cerchiamo di "farci giustizia davanti al popolo" per farci probabilmente onorare, ma questo potrebbe succedere se siamo proiettati su noi stessi e non poniamo la fiducia nel Signore, può darsi per causa di un fallimento o una poca stima di noi e facendo cosi ci gratifica un poco, se poi abbiamo fiducia nel Signore che è via. verità e vita pratichiamo la via della carità e dell'umiltà.
                   In un altro passo ci dice (Mt 6, 2-4) : di fare la nostra offerta con gratuita, fatta con il cuore,  che sia una elemosina, che sia un pezzo di pane, che sia un sorriso, una parola o altro che possa essere, ma l'importante che lo si faccio come un gesto quotidiano, normale, come ad esempio comprare il pane ogni giorno, cosa che neanche si dice perché e cosi scontato, giusto per fare un esempio semplice e pratico, perchè la gioia del dare nella nella gratuità sta nella quotidianità, Gesù cosa avrebbe dovuto fare quando ci amati specie sulla croce, invece non ha voluto ringraziamenti ma solo che noi ci amassimo sul suo esempio, ma solo nel segreto ad esempio davanti al tabernacolo rendere grazie al Signore per l'offerta che hai fatto a nome Suo.
              Nel passo successivo (Mt 6,5-6) troviamo la raccomandazione di saper pregare il Padre nel proprio cuore, nel segreto, magari quando mi ritrovo in un momento di preghiera in casa o in chiesa, senza dire che sono un gran devoto di preghiere e preghierina, non c'è niente di male, "ma la preghiera poi si deve trasformare in vita quotidiana", cosa che difficilmente accade, quindi la preghiera comunitaria ha il suo vantaggio, ma bisogna farla sempre con il proprio cuore anche se ci si è in tanti ma non a chi la dice meglio per farsi notare, e poi quei momenti da soli che ci rendono unici e intimi nel poter rivolgerci al padre come figli con tutta semplicità e con le proprie debolezze, questa e la preghiera che vorrebbe il Padre oltre a quelle già formulate. 
             Conclusione per non essere troppo lungo, la parola del signore come sappiamo e la via che ci insegna il cammino che ci porterà nella vita eterna, sull'esempio di tanti santi che si sono profondamente inabissati in questa meravigliosa avventura fatte di curve, di salite e di discese senza mai perdere l'obbiettivo, lo scopo, la propria realizzazione che hanno fatto facendo esperienza di dio del suo amore e della sua misericordia.
         Confidiamo nel Signore, invochiamo l'intercessione dei santi, e la protezione dell'Immacolata che ci possa custodire sotto il suo manto dalle insidie del male. Amen.




Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 10 giugno 2015

INIZIARE A PREGARE

COME SI INIZIA A PREGARE.
    
La preghiera giorno dopo giorno 4
        Il punto di partenza per iniziare l'incontro con la preghiera, e qui non vogliamo dire come si prega ma prepararci ad entrare nella preghiera, cioè se desideriamo pregare e sentire la sua presenza nella nostra preghiera, dobbiamo essere convinti che siamo creature con il loro peccato, meglio ancora è la certezza che siamo peccatori e abbiamo bisognosi essere salvati dalla grazia del Signore, è la via per giungere a questo è, l'umiltà riconoscerci piccoli dinanzi a Dio, senza aver paura di mostrargli le nostre ferite o debolezze ma donarle per sanarle, è questo e, è deve essere il nostro desiderio di essere salvati e accolti nel pentimento, accolti da Dio nella sua misericordia e nell'amore; quindi fin dall'inizio di questa preghiera inizia davvero la nostra ascesi verso Dio, (poi vedremo nei video come e importante i gesti e i simboli che facciamo quando preghiamo).
        Tutto quel che possiamo fare è rivolgersi a Lui con profondo rispetto, con riverenza, con adorazione, con il timor di Dio con cui siamo capaci di avvicinarci, con tutta l'attenzione, la cura e la sincerità di cui possediamo, per chiedergli di fare per noi qualcosa che ci possa metterci in tale condizione di poterlo incontrarlo, non per giudizio, né per condanna, ma per la vita eterna. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 3 giugno 2015

QUANDO LEGGIAMO LA SACRA SCRITTURA.

LA PREGHIERA GIORNO DOPO GIORNO 3

         A volte ci capita che leggendo la Sacra Scrittura, alcuni passi non li recepiamo nel loro significato, e lo dobbiamo ammettere con tutta onesta che altri passi addirittura non ci piacciono  ed e facile che li sorvoliamo,  e siamo anche disposti ad acconsentire questi brani proprio perché non abbiamo motivo o ragione di essere in disaccordo con Dio o addirittura quando non ci piacciono se avremmo coraggio diremo anche di no! 
           In tutte queste fase dovremo prendere appunti di questi brani e meditarli anche in un secondo momento, questo nostro modo di acconsentire oppure no, a tali brani ci fa comprendere in che modo siamo in rapporto con il Signore, fino a che non ci tocca personalmente e ci fanno interrogare, e se alcuni brani  li rifiutiamo e perché non ci dicono niente, ne ci piacciono, probabilmente sono la misura della distanza che ci separa da Dio, se nonché della distanza di ciò siamo ora e di quello che potremo essere potenzialmente, cioè non riusciamo a cogliere ancora le domande che esso ci sta ponendo dinanzi ai nostri occhi nella nostra vita.
         Invece ci sono altri brani che si infiammano, ci illuminano, ci consolano, sembrano fatti per noi in quel momento e fanno ardere i nostri cuori e ci danno forza nella nostra vita che sembra piena di tribolazioni e di pericoli specie per l'anima, ed è in questi brani ci dicono quelle regioni del nostro intimo nelle quali Dio e la sua immagine coincidono di già, e possono mostrare quella via che conduce a quello che siamo chiamati realmente a vivere e sperare, anche in questo caso dovremo prendere appunti di questi brani e custodirli per rileggerli con maggior impegno per sempre più imitarli e viverli con più profondità.
       Questi sono i punti in cui l'immagine di Dio è già realizzata in noi che siamo decaduti nel peccato e facciamo fatica a rialzarci, questi sono delle luci che ci danno speranza e via di uscita per ritornare sulla strada del vero bene.
      Se facciamo in questo modo potremmo incominciare a metterci dinanzi a Dio in verità e umiltà, per servirlo ed amarlo con purezza e sincerità .

GUARDA IL VIDEO POTREBBE SERVIRTI PER PREGARE MEGLIO.

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Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 27 maggio 2015

INCONTRARE DIO NELLA PREGHIERA

LA PREGHIERA GIORNO DOPO GIORNO 2
Abbiamo detto l’ultima volta che la preghiera nasce dalla consapevolezza che il mondo e ricco di profondità.  
Ma non siamo circondati solamente di realtà visibili, ma immersi e penetrati da realtà anche invisibili è questo mondo invisibile al tempo stesso presenza di Dio, nostra verità e realtà più profonda.
L’incontro nella preghiera e come colonna fondamentale è la base centrale per un dialogo aperto, ed è il punto  essenziale della rivelazione, perché proprio la rivelazione stessa è incontro con Dio che ci apre una visione nuova del mondo con occhi nuovi e cuore aperto.
Questo incontro con Dio nella preghiera e, è deve essere personale, ma nello stesso tempo universale, non può essere per interposta, è una esperienza personale e unica, come poi come poi scopriremo cosi come noi siamo unici e insostituibili, questo incontro come detto personale ma nello stesso tempo ha un significato universale perché va oltre alla sfera umana, oltre la logica umana, oltre al nostro io superficiale e limitato, il nostro amore ad esempio e limitato causa dell’egoismo che si racchiude in quella piccola parte in noi.
Ogni creatura conosce Dio in un modo diverso, ha una esperienza diversa di preghiera, di relazione, di conoscenza, l’importante che si rimanga sempre uniti all’insegnamenti della Chiesa, oltre sarebbe farsi un proprio idolo, quindi questa esperienza unica e personale ma nello stesso tempo si fa anche universale perché ci rende figli di un solo padre attraverso suo Figlio, è una rivelazione fatta a tutti di ciò che ognuno conosce in modo personale.

Guardiamo i santi, ognuno di loro a fatto esperienza diversa di Dio, anche mistica e rivelatrice ma il fine e stato sempre quello la salvezza delle anime. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

mercoledì 20 maggio 2015

LA PREGHIERA

I FRUTTI DELLA PREGHIERA GIORNO PER GIORNO.
            Siamo abituati già da piccoli alle preghierine, cosa buona e giusta, che quasi sta scomparendo questa sana abitudine, però diciamo che da piccoli sappiamo che bisogna amare Gesù e ci viene spiegato il perché, ma crescendo e maturandoci, quest'amore non sempre rimane cosi come eravamo piccoli e facevamo le preghierine, eppure sono le stesse, perché allora c'è questo indebolimento alla preghiera? 
           E' vero anche che le compagnie possono dare fare loro parte, ma tutto ciò proviene sempre dal nostro volere o cosa progettiamo per la nostra vita.
          Penso che sia importante allora cercare di comprendere quale sia l'importanza della preghiera e i suoi frutti. Cosa potrebbe fare la preghiera ogni giorno nella nostra vita? 
         Mi piacerebbe allora poter dare in maniera semplice e viva alcuni spunti sulla preghiera e perché innamorarsi di questa.
        Innanzi tutto dobbiamo chiederci che cosa sia per noi la preghiera e cosa rappresenta, se sappiamo il significato di questa, poi incominciare a fare un cammino per capire cosa significa pregare, facendosi ammaestrare da essa, essere docile ad esse, potremo iniziare a leggere e meditare la Sacra Scrittura, i Salmi ad esempio, li troveremo vari modi di preghiera secondo lo stato che sto vivendo, c'è la preghiera di invocazione, di supplica, di perdono, di protezione, di difesa, di affidamento, di imprecazione, di sfogo e via di seguito. Questi sono gli stati della nostra vita di ogni giorno eppure già esistevano, ma devo convincermi che dietro a tutto ciò c'è una presenza che mi ascolta, e specialmente un cammino di fede, cioè devo credere in Dio e avere fiducia in lui, e non per pura questione umana, ma prego perché posso confidare nel Signore, senza peccare con il mio orgoglio e superbia e voglia di farmi giustizia da me stesso. 
         Poi la ricerca di Dio in noi stessi, non possiamo cercare Dio fuori di noi stessi, come fosse qualche idolo, ma dentro a noi stessi, l' Evangelo ci insegna che il "Regno di Dio si trova prima di tutto in noi", é difficile trovarlo fuori ed e anche pericoloso! 
         La preghiera nasce dalla scoperta di un incontro che va oltre a noi stessi, che ci proietta in una logica di una vita nella eternità. La preghiera deve essere come un'incontro e la categoria basiliare della rivelazione, perché la rivelazione stessa è incontro a Dio.
      Spero di aver date qualche spunto per poter conoscere più profondamene questa immensa ricchezza della preghiera come incontro con Dio.
Al prossimo appuntamento ... 

Il Signore ti dia pace e gioia!

martedì 12 maggio 2015

PREPARARSI ALL'INCONTRO CON LA PREGHIERA.

L'IMPORTANZA DEL PREPARASI ALLA PREGHIERA.
 Quanta importanza diamo alla preparazione alla preghiera?
          Sappiamo quando sia l'importanza e la grandezza e profondità della preghiera, specie in un clima di silenzio, di contemplazione,  di adorazione, con quanta fede, quanta apertura allo Spirito cerchiamo di viverla.
          Ma prima di entrare in questa comunione spirituale, qual'è la preparazione o quanta importanza diamo alla preparazione all'incontro con la preghiera o liturgia o sacramento per poter sentire già da subito l'azione di grazia che cerchiamo di stabilire nella nostra preghiera? 
       Ovviamente ci sono tanti modi di preparazione a volte ci capita di fermarsi qualche minuto davanti al tabernacolo o crocifisso prima del lavoro, o dell'attività mattutina, o passando davanti a qualche chiesa, che sia una buona e santa abitudine è vero! 
     Ma quanto partecipiamo ad esempio all'Eucarestia domenicale, quale la qualità della nostra preparazione a tale celebrazione, o l'attenzione di arrivare in chiesa qualche minuto prima per prepararmi a tale celebrazione, a prendere coscienza a ciò che sto facendo, o e meccanica la cosa? 
      In queste cose si vede quanta cura si ha per ricevere il corpo del Signore, o qualsiasi sacramento, ciò che è più importante e la preparazione, raccogliermi in me stesso, magari davanti ad un crocifisso anche per un minuti invocando lo Spirito Santo per vivere bene e in tutta la sua ricchezza quel momento cosi bello che sto per vivere, in ogni suo piccolo particolare; la liturgia è bella propria perchè in ogni sua piccola parte, segno o simbolo che sia ha un profondo significato, teologico, spirituale, umano. Leggevo oggi in un libro che parlava dei gesti del cristiano, ad esempio ciò che facciamo durante la celebrazione della messa, cioè in piedi, seduti, in ginocchio e via dicendo, leggevo che già al tempo del Concilio di Nicea I e parliamo del 325 D.C. l'importanza della disciplina del pregare in piedi per la lodare il Signore; apprezzare tutto ciò e gustarlo in ogni liturgia che viviamo è una esperienza unica e ogni volta sarà sempre come la prima volta, perchè la liturgia e viva e sempre nuova anche se sembra la stessa. Invece arrivare un secondo prima con i mille pensieri e partecipare giusto perchè un dovere da compiere e non desiderio che ci porta all'incontro con il Signore. 
      Ogni liturgia o preghiera è un'incontro con il Signore, lasciando perdere le nostre mancanze o miserie che abbiamo, non è questo che ci deve preoccupare ma la preparazione a questo incontro, possiamo essere anche i più peccatori ma se abbiamo, anzi sentiamo il desiderio con tutta umiltà dell'incontro del Signore Lui ci apre anzi ci spalanca le braccia per accoglierci. Non sprechiamo queste cose anzi amiamole e pratichiamole e poi veramente possiamo gustare tutta la grandezza e la bellezza di ogni incontro con il Signore. 


MOLTO BELLO QUESTO VIDEO LE TRE FASI DI PREPARAZIONE ALLA PREGHIERA.

Il Signore ti dia pace e gioia!

giovedì 7 maggio 2015

GESU' CI DICE: "LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA".

RIMANERE NELL'AMORE DEL CRISTO RISORTO.
         
 Nel vangelo di Giovanni al capitolo (15, 9-11), che abbiamo ascoltato nella quinta settimana di pasqua, il Signore ci augura la gioia piena se osserviamo i comandamenti del Padre.
        Gesù ci precisa: "non c'è se si esaurisce soltanto nelle parole e non risulta nella vita con gli atteggiamenti di ogni giorno, nell'osservanza dei comandamenti dell'amore della vera gioia", del resto lo stesso Gesù ci ha dato l'esempio, Lui stesso ha risposto all'amore del padre adempiendo la sua volontà attraverso i comandamenti.
      "Rimanete nel mio amore", cosa ci vuole dire rimanere nel suo amore?
 Non ci facciamo travolgere dalle nostre passioni, dalle logiche umane, dagli egoismi; Ma viviamo nella carità, nella fraternità, nella pace, siamo costruttori di fraternità e di pace, testimoni e imitatori del Cristo.
       Il cristiano è l'uomo della coerenza, della speranza, e testimone della risurrezione, della verità.
      Allora come rimanere nel suo amore, c'è lo dice lui stesso "Osservate i miei comandamenti", allora mi viene la domanda come vivo questi comandamenti? Mi nutro di questi comandamenti e li faccio fruttificare nella mia vita? La vita e piena di sofferenze e di discordie, di orgogli e di gelosie, ma da chi proviene tutto ciò se non da noi stessi? 
     Evidentemente questa osservanza non e sempre retta dalla pura coscienza, nel timore di Dio, ci abbassiamo ai compromessi con noi stessi, "Che c'è di male", "Chi mi vede", invece ci abbassiamo a questi perchè forse ci fanno sentire bene.
      " Perchè la mia gioia sia in voi e la vostra sia piena", quale è stato la gioia piena del Signore che ci vuole riversare su di noi? 
     Vivere nella pienezza della carità fraterna, nell'umiltà caritatevole, nell'affidarsi completamente al Padre nel momento della prova, vivere l'amore fraterno, essere coerente con se stessi, e poi testimoniarlo all'altro,  eppure non aveva bisogno di tutto questo il Signore perchè era il "Sommo bene, la Pienezza assoluta", eppure c'è lo ha dimostrato che è possibile farlo e vivere evangelicamente. Quanti santi, testimoni concreti, di tutto ciò hanno vissuto in questo modo, anche se tribolati e tentati da passioni e logiche umane, ma nonostante ciò ci lascia liberi nel vivere con il nostro modo di vedere e pensare, ma di certo non è la gioia piena che ci dice il Signore, possiamo essere felici e gioiosi esternamente, nasconderci dietro parole dolci, affascinanti, ma non viviamo pienamente la gioia piena come ci dice il Signore, solo quando veramente noi vivremo concretamente con sincerità e umiltà di cuore cosi come c'è lo insegna il Signore possiamo essere gioiosi testimoni del Risorto.   
Il Signore ti dia pace e gioia!

MEDITAZIONI

MEDITARE... Alcune semplici riflessioni sulla vita, per ritrovare serenità e armonia se stessi e con gli altri.... Illuminaci con la...